Abbiamo 20 giorni disponibili, vorremmo viaggiare in moto e fermarci alcuni
giorni in qualche posto di mare.
Dopo parecchi vagabondaggi in rete, decidiamo per la Turchia, pensando di
poter unire cultura svago e mare... Consultiamo le guide del Touring Club
Italiano e Lonely Planet, in internet troviamo alcuni viaggi interessanti,
in particolare sui siti dei camperisti, che dobbiamo ringraziare per il
materiale messo a disposizone.
Si uniscono entusiasti, Barbara (sorella di Simona) col suo ragazzo Nicola,
ci fà molto piacere, viaggiare in compagnia, e condividere la lunga strada
che ci aspetta.
Inizialmente volevamo raggiungere la Turchia via mare, da Ancona a
Igumenitza ed attraverso la Grecia arrivare ad Istambul....In seguito
abbiamo optato per l' itinerario "via terra" attraverso Croazia, Slovenia,
Serbia e Bulgaria. Abitiamo nel nord-est, ed i km fino ad Istambul sono
1800, contro i 1500 dell' itinerario via Grecia.
Abbiamo letto il bellissimo libro di Emilio Rigatti : " La strada per
Istambul" che ci è stato d'ispirazione e guida per pianificare il viaggio.
Partiamo con le prenotazioni dei traghetti per spostarci dalla Turchia alla
Grecia, e dalla Grecia rientrare in Italia.
Per il resto ci arrangeremo di giorno in giorno, permettendoci un viaggio
elastico.
04/07 Domenica Cavalese -Slavonsky Brod - km 680
Finiti i preparativi, caricati i bagagli sulla moto, abbiamo in più rispetto
agli scorsi anni la borsa da serbatoio, che ci permette di partire avanzando
dello spazio.
Partiamo alle otto, verso Ponte nelle Alpi, Belluno, luogo dell'
appuntamento con i nostri compagni di viaggio, che partono da Trento,
passiamo per il passo S. Pellegrino (fà freddo :8 gradi ).
Puntuali come gli svizzeri... riapartiamo verso Trieste, passiamo la
frontiera Slovena, Zagabria, frontiera Croata, in autostrada, poco traffico,
alle 17 siamo a Slavonski Brod, la meta di oggi. Pernottiamo alla "Garten
Pension" , poco distante dal casello.
05/07 Lunedì Slavonsky Brod - Sofia Bulgaria km 606
Rientriamo in autostrada, dopo un centinaio di km siamo alla frontiera per
entrare in Serbia, ci aspettavamo controlli, e lunghe attese..
fortunatamente, passiamo in una decina di minuti.
Altri 100 km e siamo a Belgrado, la strada passa vicino alla città, il
traffico è intenso.
Ci fermiamo per la pausa pranzo in un "autogrill" Serbo, assomigliante più
ad un area di sosta per le carovane: ristorante all'aperto, banchetti con
frutta e verdura, negozzietti, ma con distributore di carburanti ultra
moderno.
Riprendiamo la marcia, e dopo pochi km, facciamo conoscenza con la Polis
Serba, viaggiavamo fortunatamente piano... ci controllano attentamente le
moto, i documenti, ci segnalano un irregolarità sulla patente di Nicola,
(non è riportata la sigla A per la guida della moto, ma solo B). La
situazione sembra critica.. commissariato, migliaia di dinari di multa,
sequestro del mezzo, rientro coatto in treno...... Dopo mezzora di
trattative, disposti ad offrire una "mancia", il polizziotto cambia idea...
e ci congeda augurandoci buon viaggio.. ancora oggi non riusciamo a capirne
il senso...
Il paesaggio è meraviglioso, ci scorrono davanti centinaia di km di campi
con granoturco e girasoli, un arcobaleno di colori e splendidi paesaggi.
Lasciamo la Serbia per entrare in Bulgaria, anche in questo caso passiamo
senza problemi ed in poco tempo, circa mezzora per i vari controlli dei
documenti ecc..
Alle 20 siamo a Sofia, troviamo un ottima sistemazione all' hotel Amphora,
sulla strada che porta al monastero di Rila, tappa di domani.
06/07/ martedì Sofia- Rila - Plovdiv Bulgaria km 395
Partiamo con calma alle 10, siamo sulla strada che unisce la Bulgaria alla
Grecia, da Sofia a Salonicco. Attraversiamo zone industriali abbandonate,
segno evidente della caduta del sistema socialista, le strade sono percorse
da carretti tirati da asini e capre che vanno verso i pascoli.
Giungiamo al bivio per il monastero, entriamo nel pittoresco paese di Rila
con case in pietra ornate da balconi e verande di legno. La strada si
stringe, e comincia a salire gradualmente, un vero piacere, dopo tanta
autostrada, piegare, acellerare, scalare....Il monastero si staglia con sorpresa davanti a noi, dopo l'ennesima curva...
L'impatto è forte, immersi nel verde, siamo in una valle che scende dai
monti Rodotopi, con cime che raggiungono anche i 3000m. Il complesso si
presenta come una fortezza... Posteggiamo le moto, varchiamo il primo
portale, ed entriamo... un ampio cortile circondato da quattro ali di 3 e 4
piani, che comprendono 300 celle di monaci, al centro la Chiesa con
splendidi affreschi e sculture in legno, dedicata alla Natività della
Vergine e la torre dell'orlogio. Il contrasto tra il bianco dell'intonaco e
i colori rosso, ocra e nero dei mattoni delle arcate accresce la suggestione
del luogo.
Dall 1961, il complesso è monumento nazionale e l'UNESCO lo ha inserito
nell'elenco del patrimonio culturale mondiale.
Pienamente soddisfatti della deviazione fatta per raggiungere questo luogo,
ripartiamo, dopo aver mangiato con pochi euro in un ristorante in riva al
torrente, poco sotto al monastero.
Non torniamo a Sofia, che sarebbe l'itinerario più breve, ma decidiamo di
aggirare il massiccio del Rila. Le indicazioni stradali in cirillico non ci
son di grande aiuto, ci facciammo tradurre i nomi dei paesi che intendiamo
attraversare dalla cameriera di un baretto...
Transitiamo per Doupnitsa, Razlog, da quì, la strada si inerpica verso un
altipiano a quota1800 metri, passiamo per piccoli paesi agricoli, i locali
tentano di vendere i piccoli frutti di bosco lungo la strada.. siamo
circondati dagli abeti, sembra di essere a casa..vediamo i primi minareti,
accanto a minuscole moschee... Scendiamo verso Velingrad in una stretta
valle scavata nella roccia, fino al fondovalle, dove costeggiando
l'autostrada, raggiungiamo la città di Plovdiv, pernottando all hotel Rodopi.
07/07 Mercoledì Plovdiv - Istanbul km 440
Oggi trasferimento ad Istanbul. Percorriamo velocemente i 150 km fino al
confine Bulgaro-Turco, impieghiamo circa un ora per espletare le formalità
d'ingresso in Turchia, acquisto del visto, annotazione della moto sul
passaporto...... i doganieri Turchi sono cordiali, e regalano banane alle
nostre ragazze....
L' autostrada inizia appena dopo il confine e ci porta dopo altri 250 km
alle porte di Istanbul. Siamo costretti ad uscire e rientrare in autostrada
per fare il pieno di benzina, non esiste nessun distributore per l'intera
lunghezza (240 km) dell'autostrada!! Guida e piantina della città alla mano
arriviamo nei pressi del hotel che abbiamo visto in internet da casa, a
Sultanahmet.
Siamo incantati dalla magica atmosfera di Istanbul, dove oriente e occidente
si fondono in un miscuglio di stili architettonici. Giunti alla sommità
della città vecchia rimaniamo senza parole davanti all’imponente sagoma
della Moschea Blu, con i minareti e le cupole di chiara impronta ottomana.
Poco distante si scorge la moschea di Santa Sofia, caratterizzata da una
struttura estremamente ardita. L’impatto visivo è grandioso.
Dopo infruttuosi giri , e scoraggiati dal traffico caotico, decidiamo di
farci guidare verso l' albergo da un taxista.... da soli ci saremmo arrivati
con molta difficoltà.....
Posteggiamo le moto davanti al Hotel Askin, proprio come ci avevano promesso
con una email un mese fa.... Abbiamo scelto bene, siamo a due passi dalle
attrattive, le moto possono riposare....
Ceniamo al Kirevi un ottimo ristorante, con 10 € a testa, poco lontano dalla
via principale, e dalle moschee.
08/07 Giovedì - Istanbul
La colazione in terrazza con vista sulla moschea Blù, è una piacevole
sorpresa...
Facciamo visita al Consolato Generale d'Italia, per farci tradurre in Turco,
il documento della motorizzazione italiana, ricevuto ieri via fax, che
attesta la validità della patente di Nicola.
Risolviamo velocemente le noie burocratiche, visitiamo la Basilica Cisterna.
Costruita in epoca Romana, fungeva da serbatoio per l’acqua (80.000 metri
cubi), in grado di garantire l’approvvigionamento idrico alla città fin dai
tempi di Giustiniano. Quasi invisibile dall'esterno, ci sorprende entrando
per la grandezza, colonne immerse nell'acqua ed atmosfera magica data
dall'illuminazione artificiale.
Nel pomeriggio siamo alle imponenti moschee:
Ayasofya (Santa Sofia) Costruita tra il 532 e il 537 sotto il regno di
Giustiniano, questa basilica divenne il simbolo dell’età d’oro dell’Impero
Bizantino. Nel 1453, con la conquista ottomana, il sultano Maometto II la
convertì immediatamente in moschea.
Sultan Ahmet Camii (la Moschea Blu),Costruita da Ahmed I tra il 1603 e il
1616, è l’ultima delle grandi moschee imperiali prima del declino del potere
dei sultani e, con esso, dell’architettura ottomana.
Entrambe bellissime da fuori con gli alti minareti che si stagliano
nell'azzurro del cielo, lasciano col fiato sospeso gli interni: grandi
spazi, la maestosità delle cupole, le vetrate, i mosaici....
Bei giardini fioriti separano le due moschee, a poche centinaia di metri una
di fronte all'altra.
A fianco l'ippodromo oggi una grande piazza, e posteggio dei pullman
turistici, un tempo luogo di eventi sportivi e celebrazioni imperiali, e
della vita politica. Ammiriamo l' Obelisco di Teodosio, la Colonna dei
Serpenti e la fontana di Guglielmo II.
Dalla piazza dell'ippodromo si stacca la via Divanolu, un arteria di
traffico nel cuore della città percorsa anche dal tram, sempre piena di vita
e di movimento.
Visitiamo il gran Bazar, il più grande mercato coperto del mondo,
lunghissime gallerie parallele, collegate con traverse formano un intricato
labirinto di negozi di ogni tipo, dalle gioiellerie ai laboratori di
sartoria,
passando, per gli immancabili tappeti. Percorriamo stradine coperte di volte
dipinte da cui traboccano mercanzie, una più esotica dell'altra.
09/07 Venerdì Istanbul
Proseguiamo alla scoperta delle meraviglie di Istanbul, raggiungiamo il
palazzo di Topkapi in pochi minuti di passeggiata, valichiamo passando per
il grande portale, il muro di cinta che circonda il palazzo, e ci rendiamo
conto della grandezza di questo luogo, giardini immensi, costruzioni di
vario genere, terrazze, pagode....visitiamo l'harem del sultano, e molte
delle sale che costituiscono il Topkapi, che conserva i tesori degli zar. La
visita ci impegna per diverse ore...
Nel pomeriggio scorazziamo in battello sul Bosforo, passando in pochi minuti
dall'Europa all'Asia..
Rientrando verso l'Hotel, visitiamo il mercato delle spezie, siamo colpiti
dagli aromi, profumi e colori della merce in vendita in moltitudini di
bancarelle, assaggiamo dolcetti di varie forme e gusti, annusiamo erbe e
spezie, alcune a noi sconosciute. Tutti i mercanti, ci invitano a visitare i
loro negozi ed assaggiare qualcosa.... usciamo inebriati dal miscuglio di
sapori ed aromi
Istanbul si rivela una metropoli carica di storia e brulicante di vita.
Divisa tra Oriente e Occidente, concludiamo la nostra permanenza consapevoli
di aver visto solo una parte del grande patrimonio che la città offre.
10/07 Sabato Istanbul - Goreme km 763
Partiamo da Istanbul alle 9, ci attende un lungo trasferimento, vorremmo
arrivare a Goreme in Cappadocia... Usciamo agevolmente dal traffico cittadino
seguendo le indicazioni per l' autostrada, fortunatamente su cartelli a
sfondo verde come nel resto d'Europa... attraversiamo il lungo Ataturk
Bridge il ponte sospeso, che abbiamo ammirato ieri navigando.
Dopo circa 400 km di autostrada siamo nei pressi di Ankara, capitale del
paese, decidiamo di percorrere una strada secondaria, e non la più diretta e
trafficata via che passa da Kirikkale, seguiamo le indicazioni per Adana e
15 km dopo Golbasi svoltiamo per Bala.
Saremo premiati dalla deviazione da splendidi paesaggi, su di una stradina
senza traffico, in mezzo ai campi, saliamo di quota, superando trattori e
lentissimi camion stracarichi di cereali, è in pieno svolgimento la
mietitura, che a queste altezze (1500 m), è in ritardo rispetto al resto del
paese. Quì il turismo è lontano, il nostro passaggio deve essere un
avvenimento, tutti ci guardano e salutano amichevolmente...
Nei pressi di Kirsheir il traffico aumenta notevolmente, per fortuna anche
le dimensioni della strada...
Siamo indecisi se fermarci per la notte...abbiamo sforato i tempi... veloce
consulto.. si prosegue, siamo a Goreme alle 20, il primo assaggio di questa
rinomata zona ci si apre davanti scendendo, poco dopo Nevsehir proprio
mentre stà tramontando il sole... uno spettacolo.
Ci sistemiamo presso "Backpacker's cave pension" ... il prezzo è molto
basso, le camere graziose, ma avremmo speso volentieri qualcosa in più ed
avere una maggiore pulizia... siamo stanchi, e ci accampiamo.
11/07 Domenica Goreme km 60
La Cappadocia: è un posto assolutamente fantastico.
Più propriamente, il triangolo di una decina di chilometri di lato racchiuso
tra Avanos, Urgup e Uchisar è un luogo, unico in cui davvero ci si sente
fuori da tutto in una sorta di paese fatato. Violente eruzioni vulcaniche,
avvenute tre milioni di anni fa, ricoprirono l’altopiano intorno a Nevsehir
di lava, cenere e fango.
Il vento e le piogge, erodendo queste rocce friabili, hanno creato un
paesaggio suggestivo: rocce a forma di coni e camini, di pinnacoli, con
colori che variano dal rosso all’oro, dal verde al grigio.
Goreme è un grazioso paese,con decine di abitazioni (ancora utilizzate)
ricavate scavando nella roccia soprattutto nella parte alta del villaggio
che, pur accresciuto per soddisfare le richieste del turismo, ancora
conserva buona parte dell'originario aspetto e fascino.
Partiamo a piedi dalla nostra pensione, e con una comoda passeggiata siamo
al museo all' aperto di Goreme perla della zona, con decine di chiese
rupestri scavate nel tufo costellate da magnifiche decorazioni e pitture
murali in gran parte realizzate dai monaci che vivevano in questi luoghi.
La valle di Zelve è poco distante da Goreme, vediamo pinnacoli erosi dal
tempo, alte colonne di tufo che conferiscono alla valle un aspetto quasi
fiabesco. Queste colonne prendono il nome di "camini delle fate" poichè la
leggenda vuole che i massi tondeggianti sulle sommità siano stati posati da
divinità celesti.
Per concludere la giornata, inforchiamo le moto, che scariche dei bagagli ci
sembrano galleggiare sull'asfalto, ci concediamo una piacevole gita in
questo scenario irreale: rocce scavate, con scale finestre, balconi,
pinnacoli, ciuffi di roccia rosa che sembrano creati da un bizzarro
pasticcere. Passiamo per piccoli campi coltivati, su strade strette e
deserte, i gruppi turistici sono lontani, scopriamo luoghi non "assediati"
dalle bancarelle......
12/07/ Lunedì Goreme - Bozayazi km 487
Lasciamo questi posti incantati, dopo aver fatto visita, nei pressi di
Avanos, al caravanserraglio di Sari Hani.
I caravanserragli, costruiti nel XIII secolo, come stazione di sosta delle
carovane, in passato ce n'era uno ogni 30 km di strada circa, vale a dire il
percorso che con i cammelli si poteva coprire in un giorno.
Scorgiamo dalla strada gli insediamenti rupestri di Cavusin, scavati in una
parete di tufo fino a 100 m d'altezza.
Puntiamo verso il mare.... Vogliamo visitare la parte di costa occidentale,
che ci è stata raccomandata da Maurizio, un amico che si è intrattenuto
alcuni giorni in questi posti, al ritorno da un viaggio in Iran.
La strada scorrevole taglia l'altipiano anatolico verso sud, nei pressi di
Ulukizla incrociamo la strada Konya - Adana, il traffico aumenta a
dismisura, guidiamo con prudenza. Fortunatamente dopo pochi km la via
diventa autostrada, traffico pesante... discese da mettere a dura prova i
freni dei tir sovracarichi... nel tratto finale in una verdeggiante e
selvaggia gola rocciosa.
Il mare ci si staglia davanti improvviso dopo una curva... Siamo ad Icel (Mersin
il vecchio nome in Turco) grossa città industriale, proseguiamo per la
strada costiera, superando cantieri, iniziati e mai completati, rischiamo di
cadere arrivando in un tratto di strada in cui stanno posando asfalto turco
(strana miscela di ghiaia e catrame). Passiamo per località balneari, dove
sono presenti grossi complessi turistici, non è quello che cerchiamo,
pertanto proseguiamo...
La strada lascia il mare.. spostandosi nell'entroterra, superando ed
aggirando in un continuo saliscendi di curve, le asperità della costa. Si
stà facendo tardi... cerchiamo una sistemazione... ma non vediamo nulla di
interessante, forse al prossimo villaggio. Silifke, Tascu, Aydincik.. paese
dopo paese... curve, salite e discese, ormai stanchi arriviamo a Bozayasi.
Sono le 21, abbiamo fatto tanti km, su bellissime strade, ma a velocità
molto ridotta, sotto un sole cocente. Ci arrendiamo davanti all' "Otel Zeysa"
una pensione famigliare, semplice ma pulita ed economica, frequentata da
giovani Turchi.
13/07 Martedì Bozayazi - Side km 210
Riprendiamo la strada costiera, che ci regala continui paesaggi da
cartolina, a tratti siamo a pochi metri dal mare, entriamo nel bosco, e ne
usciamo in un favoloso scorcio, sembra un quadro appena dipinto, e noi siamo
sul quadro...
Oggi non vogliamo fare molta strada... scrutiamo alla ricerca di un posto
gradevole per fermarci, preferiamo le piccole pensioni, agli enormi
albergoni e villaggi, superiamo Alanya simpatica ed animata località.
Transitiamo per paesi dove sono presenti in modo massiccio, grandissime
serre nelle quali crescono rigogliose piante cariche di banane.
Arriviamo a Side.
Side è un concentrato dei pregi e dei difetti offerti dalla Turchia: una
bella spiaggia, rovine greco-romane sparse per l'abitato, pensioni e
ristoranti in gran numero, una bella atmosfera, ma anche orde di turisti (in
prevalenza scandinavi e tedeschi) che, specialmente di sera, abbandonano i
grandi villaggi turistici, posti alle due estremità del paese, per invadere
le strade del centro storico.
Abbiamo alloggiato ottimamente alla pensione "Sevil" in una zona tranquilla
e vicina al mare, a sinistra della strada centrale, girando dopo la piccola
moschea.
14/07 Mercoledì Side
15/07 Giovedì Side
La bella spiaggia di sabbia fine, è raggiungibile in 2 minuti di
passeggiata, attraverso le rovine della zona est. Ci divertiamo a sguazzare
nelle onde di questo limpidissimo mare turchese....
Trascorriamo due piacevoli giornate di sole in questo bellissimo paese.
16/07 Venerdì Side - Oludeniz km 390
Decidiamo di spostarci verso ovest, anche per avvicinarci lentamente a Cesme
(ultima tappa del viaggio).
Superiamo senza fermarci Antalya, rinomata ed affollata (grazie al vicino
aereoporto) località della zona.
Superato un rilievo, ci si apre davanti uno spettacolo: un promontorio di
terra che si spinge verso il mare, creando due baie, con un paese al centro,
incastonato come una pietra preziosa.
Siamo a Kas, ci fermiamo per il pranzo, nei pressi dell'evidentemente troppo
piccola moschea, che non riesce a contenere tutti i fedeli riuniti per la
preghiera del venerdì, pregano infatti rivolti alla mecca, all' esterno...
Kas ci appare come una tranquilla località, dove il turismo non è la
principale fonte di reddito, anche se sono presenti diverse strutture
ricettive, e parecchi negozi e ristoranti.
La strada scorrevole, ci permette di viaggiare veloci, forse anche
troppo.... il radar della polizia è in agguato nascosto nel bosco. Poco dopo
siamo fermati dalla pattuglia... siamo in torto: 107 km orari, il limite 70,
180 milioni di lire turche (circa 90 €) la multa che paghiamo.....
Alle 16 siamo arriviamo a Fethye, da quì si stacca la strada che ci porta
alla famosissima spiaggia di Oludeniz. La foto di questa spiaggia è presente
su tutti i depliant turistici della Turchia. Effettivamente il posto è
paesaggisticamente molto bello, una bianca lingua arcuata di sabbia
(sassolini), si protrae nel mare aperto, creando una baia di rara bellezza.
Giriamo velocemente per il posto, che ci appare subito, poco turco, ma
costruito a misura di turista, bar, ristoranti, negozi e botique si
susseguono ininterrottamente.... decidiamo ciononostante di fermarci.....
Visitiamo vari alberghi, molto belli da fuori, non altrettanto possiamo dire
delle camere, conviene sempre valutare attentamente prima di fermarsi.
Torniamo indietro fino alla fine del paese, e troviamo un ottima
sistemazione all' "Hotel Arlik" abbarbicato alla montagna, con una
bellissima vista sul mare. Inizialmente ci era stata proposta una stanza che
abbiamo rifiutato, al che il gestore, ha riparato su di un altra, di tutt'altro
aspetto, nella parte da poco aggiunta all' albergo.....
17/07 Sabato Oludeniz
18/07 Domenica Oludeniz
Oludeniz, si rivela veramente un posto molto "turistico"..... e molto
Inglese... sono presenti in massa, i brittannici, che sembra abbiano
colonizzato questa parte della Turchia.
Leggiamo sulla guida Lonely Planet : "se non gradite la folla e gli acquisti
non vi interessano, è preferibile stare alla larga da Side in alta
stagione". Non condividiamo in pieno: perlomeno durante la nostra breve
permanenza, non abbiamo avuto la sensazione di essere oppressi dalla
folla... D' altra parte, non possiamo nemmeno pretendere di fare turismo, e
disprezzare i luoghi "turistici" ......
Evitiamo la famosa ed affollata spiaggia, sistemandoci nell' altrettanto
bella e tranquilla zona antistante la " Gendarma " ossia la caserma della
polizia.
Il sole picchia forte.... un bagno rinfrescante, risolve velocemente... le
vele colorate dei parapendisti, ci sorvolano, dirigendosi verso la piazzola
di atterraggio poco distante.
Un decollo a 1700 metri, raggiungibile in macchina, un paesaggio
fantastico, ottime condizioni di volo, un comodo atterraggio, hanno fatto di
Oludeniz una rinomata zona di volo, conosciuta in tutto il mondo.
19/07 Lunedì Oludeniz - Selcuk km 315
Proseguiamo nell' avvicinamento a Cesme, mentre si riducono i giorni a
nostra disposizione, Giovedì parte il traghetto per Atene.... Rinunciamo a
visitare le zone di Marmaris, e Bodrum.. sarà per la prossima volta...
Ci rimettiamo in marcia, diretti alle rovine di Efeso. Sotto un sole
cocente, il termometro sfiora i 40 ° , arriviamo al passo di Sakar a 650 m,
dal quale godiamo di una bellissima vista sulla baia di Gokova.
Superiamo Mugla,e Cine, nei pressi di Ovaymiri, inizia l'autostrada, ma
decidiamo di percorrere la statale, alle sei arriviamo a Selcuk, che
scegliamo come luogo di sosta.
Molto gradevole l' "Hotel Bella" proprio di fronte alla basilica di
S.Giovanni.
Ci rilassiamo in attesa della cena, sulla terrazza panoramica,
dotata di una bella biblioteca con molte guide turistiche ed ottimi libri
sulla Turchia, pc con acesso gratuito ad internet, e vista sul nido che le
cicogne hanno edificato alla sommità di un palo telefonico...
20/07 Martedì Selcuk - Efeso - Cesme km 210
Visitiamo in mattinata il sito di Efeso,
Delle mille città antiche che si trovano in Turchia, Efeso è sicuramente la
meglio conservata.
Abitata già dall'antichita', nel 129 la citta' divenne capoluogo della
provincia romana di "Asia" Furono numerosi gli imperatori che vi costruirono
monumenti ed edifici pubblici, molti dei quali sono seppur in rovina ancora
visibili.
Iniziamo la nostra visita partendo dall'ingresso superiore,Vediamo l'odeon,
templi e portali. Camminiamo sulla Via Arcadica, lastricata di marmo,
passiamo davanti al possente tempio di Adriano, una serie di fontane,
piscine, bordelli, biblioteche, bagni pubblici, la biblioteca di Celso
manufatto restaurato e riportato agli antichi splendori, arriviamo al grande
teatro, per scendere dolcemente verso l'estremità orientale, dove
concludiamo la visita.
Pur non essendo particolarmente atratti dai siti archeologici, lasciamo
quest' antica città molto soddisfatti.
Ci attende il trasferimento a Cesme... riprendiamo il viaggio, non amando
viaggiare in autostrada, scegliamo la via normale, purtroppo la strada
attraversa tutta la città di Izmir, perdiamo parecchio tempo...
Arriviamo a Cesme verso le 18, visitiamo e scartiamo alcuni alberghi, ci
fermiamo all' "Hotel Mert" due km dal centro.
21/07 Mercoledì Cesme
Cesme si rivela una sorpresa.. un vivace e vitale luogo di villeggiatura,
con negozi, ristoranti ecc... passiamo l'ultima giornata di mare sulla bella
spiaggia di Altinkum, a poca distanza dalla cittadina.
22/07 Giovedì Cesme - Atene - Patrasso km 230
Inizia oggi il viaggio di rientro.... Attendiamo il traghetto in compagnia
di due motociclisti indiani a bordo di anziane moto Royal Enfield, ed un
allegra combricola di amici Turchi di Istanbul, diretti a Myconos, con le
loro nuove e lucidissime Harley e BMW.
Alle 9 ci imbarchiamo, il battello è veramente piccolo, scomodo ed
affollato, sicuramente non all'altezza del prezzo pagato per il biglietto:
quasi cento euro per una moto e due persone.
Dopo un ora di traversata, con
un mare mosso, e vento al traverso, siamo sull' isola Greca di Chios. Le
formalità doganali ci impegna un buona ora.... Non abbiamo fretta il
prossimo traghetto per il Pireo (Atene) parte alle 22....
Bighelloniamo sull'isola..... alle 21 entra in porto la grande nave che sarà
il nostro passaggio verso la Grecia. La nave parte in orario alle 22, ci
sistemiamo sulle quasi comode poltrone, per affrontare la notte...
Sbarchiamo alle 8, impieghiamo parecchio tempo per uscire dal porto ed
imboccare la strada per Patrasso.
Atene ha un traffico altissimo, e disordinato, siamo pure vicini alle
Olimpiadi... percorriamo la strada che ci mancava per completare il giro
completo del Peloponesso, fatto lo scorso anno.
Ci accorgiamo di essere giunti alla meta, quando vediamo il grande ponte
sospeso "Harilaos Trikoupi" che da Rio ad Antirio unisce il Peloponneso alla
Grecia continentale.
Alle 18 partiamo a bordo della "Europa Palace" (Minoan).
23/07 Sabato Ancona - Cavalese km 500
Siamo ad Ancona alle 14, dopo una piacevole navigazione, quest'anno abbiamo
viaggiato in cabina, ed il confort, vale il prezzo del biglietto.
Nei pressi di Rimini, grossi ammassi di nuvole nere non promettono nulla di
buono, infatti dopo pochi km, le prime gocce....
Indossiamo le antipioggia, stivali e guanti... Perlomeno non li abbiamo
portati a spasso per 5000 km, per nulla, la pioggia ci accompagnerà fino a
casa, dove arriviamo alle 20. Mettendo fine a questo splendido viaggio.
Altre informazioni e foto potete vederle nel sito personale di Marco:
www.mvanzo.it
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