La città è abbastanza grande e si divide in due aree ben
distinte: la zona turistica, ricca di alberghi lussuosi che si trova proprio
di fronte al deserto, e la città vera e propria. Troviamo molto
caratteristica la piazza del mercato nella città vecchia: un’enorme spazio
quadrato e porticato con grandi portali di accesso al centro dei quattro
lati.
La nostra guida descrive Douz come una sorta di “parco giochi del deserto”,
in effetti ci rendiamo conto che proprio perché a ridosso delle dune la
città si è organizzata per accogliere i numerosi turisti ed offrire loro la
possibilità di praticare varie attività sulla sabbia: trekking a piedi ed in
cammello (numerosissimi i cammelli che attendono i pullman di turisti per
una passeggiata nel deserto), mountain bike, tandem, escursioni in Quad,
jeep o motocicletta.
C’è addirittura una pista su sabbia per Quad ed hovercraft ed anche un
“cammellodromo” (questo vale la pena vederlo, non è bello ma è molto
curioso… soprattutto se trovate qualcuno che vi spiega come avvengono le
gare).
Approfittiamo della moto scarica per fare un breve giro tra le dune.
Effettivamente l’attrattiva principale di Douz non è la città ma è proprio
il deserto. Visitata la città facciamo un giro nei dintorni ed arriviamo a
Zafrane, ma c’è troppo vento e comincia a fare freddo, così torniamo in
albergo…bellissime le dune a perdita d’occhio.
Lasciamo Douz di buon’ora (abbiamo pernottato in un alberghetto che
consiglio vivamente: l’Hotel 20 Mars, vicinissimo al centro città, pulito ed
economico) ed andiamo a Tozeur, ma prima facciamo un paio d’ore di sosta a
Kebili perchè oggi è giorno di mercato!
Ragazzi, il mercato locale è bellissimo! Forse a causa della stagione siamo
gli unici 2 turisti ed un po’ per questo ed un po’ per l’abbigliamento da
moto, siamo guardati con curiosità che si lasciano anche scappare qualche
sorriso.
C’è tantissima gente e si vende davvero di tutto, ci sono generi alimentari,
botteghe artigiane (i falegnami lavorano sulla strada i loro prodotti),
abiti, venditori di animali (soprattutto capre, cavalli ed asini), venditori
di cose vecchie (anche vestiti e scarpe usate), elettrodomestici…. Insomma
un vero e proprio bazar a cielo aperto.
Riprendiamo il nostro viaggio alla volta di Tozeur, leggendo la guida
capiamo che per arrivarci si farà una delle strade più particolari della
Tunisia: quella che attraversa il “Chott el Gerid”.
Si tratta di un immenso lago salato che si estende sui due lati della
strada, ogni tanto si trovano dei possibili accessi al fondo del lago che
consentono di fare qualche tratto di “fuori pista”.
Non ci sono benzinai ma tanti spazi di sosta con ristori e negozi per
turisti.
Il panorama è mozzafiato… tutto intorno l’orizzonte è piatto, il fondo del
lago è bianco per via del sale e a causa delle rifrazioni che si creano è
possibile vedere i miraggi.
Facciamo non poche soste per le foto e nonostante il pieno carico tentiamo
qualche tratto in fuori strada. Il fondo è piatto, sabbioso e ricoperto da
una sottile crosta di sale che si rompe sotto il nostro peso.
Subito sotto la crosta di sale (forse perché è ancora inverno ed il sole non
è ancora eccessivamente caldo) la sabbia è inzuppata d’acqua e per questo è
estremamente morbida.
Così si rischia di rimanere impantanati….meglio stare sulla strada! |