UNA SETTIMANA A STOCCOLMA PER INIZIARE IL 2005…
31 dicembre 2004 – 7 gennaio 2005
31 dicembre 2004 – Volo Alitalia Milano - Stoccolma 9:15 – 11:50. Abbiamo
acquistato via internet pochi giorni fa un pacchetto volo + hotel per 7
notti. Non so se siano troppi o troppo pochi, vedremo… L’idea di andare a
Stoccolma mi era venuta in dicembre, quando all’Ikea avevo compilato un
modulo per vincere un volo per Stoccolma o per Copenaghen!... Ovviamente non
sono mai stata contattata…ma la curiosità mi era rimasta.
Dall’aereo godiamo di una vista spettacolare sui fiordi ghiacciati e su
Stoccolma che, illuminata col sole di mezzogiorno, mi appare già
meravigliosa (in Svezia d’inverno corrisponde alla luce delle 16 alle nostre
latitudini). Il sole è molto basso all’orizzonte e fra tre ore farà buio. Fa
un po’ impressione se è la prima volta che si va in un paese nordico
d’inverno. Praticamente, ce ne accorgeremo in seguito, il sole resta quasi
fisso in un punto un po’ sopra l’orizzonte, il che regala una luce calda
stupenda, anche per scattare fotografie.
Mentre aspettiamo i nostri bagagli all’aeroporto di Arlanda, incrociamo lo
sguardo di alcuni turisti svedesi appena sbarcati dall’Asia… Stanno
compilando moduli presso un piccolo desk della Croce Rossa svedese, immagino
per fornire i propri dati e non fare più parte dell’elenco dei dispersi
dello tsunami che ha appena colpito il sud-est asiatico. La Svezia ha avuto
tante perdite umane e oltre 1000 dispersi, pertanto si preannuncia un
capodanno molto tranquillo e all’insegna del rispetto per il tragico evento.
Sul Corriere, che leggevo in aereo, ho saputo che il primo ministro ha
annullato i tradizionali fuochi d’artificio e la festa a Skansen. Mi sembra
giusto e per la prima volta sto per affrontare una vacanza con uno spirito
diverso, un po’ triste e non con la mia solita esaltazione.
Per raggiungere la città, che dista 40 km, decidiamo di prendere l’Arlanda
Express perché c’è una promozione in questo periodo: 200 Kr (circa 22 Euro.
1 Euro = 9 Kr) per due persone anziché 380. Vale la pena approfittarne.
Prendiamo i biglietti con il distributore automatico, pagando con la carta
di credito. Il treno è velocissimo, il display ci informa che viaggiamo a
200 km/h! Ci informa anche che fuori ci sono 5°C, neanche quel freddo che ci
aspettavamo! In 20 minuti siamo alla stazione (T-Centralen). Preleviamo
subito dei soldi al bancomat e ci dirigiamo verso la metropolitana, seguendo
le indicazioni per T-Bana. Dalla grande hall, scendiamo al piano inferiore e
andiamo allo sportello SL Center (bisogna prendere prima un bigliettino col
numero e aspettare il proprio turno) per comprare un coupon da 10 viaggi (80
Kr - in realtà per ogni tratta in città vengono timbrati due righe del
coupon, per ogni persona). Prendiamo quindi il metrò fino al nostro albergo
che si trova a 4 fermate (Skanstull). Qui, ce ne accorgeremo nei giorni
successivi, le distanze sono brevi e si può girare a piedi per vedere tante
cose ma d’inverno è utile avere a disposizione anche i mezzi pubblici in
quanto sono efficientissimi e permettono di non prendere troppo freddo
quando ci si deve spostare da un punto all’altro.
L’albergo è il Clarion Hotel (www.clarionstockholm.com), sull’isola di Sodermalm. E’ un grosso albergo moderno e l’arredamento è svedese/minimal
(un po’ stile Ikea) con tocchi di design, molto carino. Posati i bagagli in
stanza usciamo subito per approfittare del sole (non si sa come sarà
domani!) e trovare un posticino dove cenare per la notte di capodanno.
L’autobus nr 3 ci porta a Slussen in 10 minuti. Proseguiamo a piedi fino al
lungo mare dove sono attraccate alcune barche-ristorante. Ci dirigiamo verso
la prima, Lady Patricia (www.patricia.st - mi era stato indicato da una
ragazza via email) e citofoniamo chiedendo, in inglese, se hanno ancora due
posti liberi. Con mia grande sorpresa la voce femminile mi dice di sì e ci
apre. Entriamo. Diamo un’occhiata veloce al ponte superiore dove si trova il
ristorante, sembra molto carino, con grandi vetrate con vista sul mare e
Gamla Stan (il centro storico).
Paghiamo i due biglietti (990 Kr) per la
cena da tre portate che inizia alle 19, unico orario disponibile. In pratica
alle 21:30 dovremo liberare il tavolo ma possiamo restare sulla barca, ci
sono anche un bar e una discoteca al piano inferiore. Va benissimo così. Non
ho voglia di girare mezza città e perdere tempo per la ricerca di un altro
locale.
Approfittiamo della poca luce per fare un giretto sul lungo mare di Gamla
Stan. Sono le 15 e il cielo si tinge di rosa sull’orizzonte. Molto
particolare… Quello che vedo mi piace già molto, la città sembra bellissima
ma la esploreremo più a lungo nei giorni successivi. Arriviamo fino al
Castello Reale prima di infilarci in un locale sulla piazzetta principale
Stortorget: il Kaffeekoppen, perché quello vicino è pieno. Scendiamo al
piano inferiore in una specie di cantina con il soffitto a volta e io ordino
una “baked potato” con pollo al curry, non è molto svedese, ma non avevo
voglia dei panini proposti. Affianco a noi c’è chi beve cappuccino e mangia
torte, infatti sono le 16, ma io non ho pranzato! Ecco, sono già sfasata con
gli orari! Quando usciamo è buio, ma non quel buio buio, il cielo è di un
blu scuro intenso e purissimo, con tante stelle. Torniamo in albergo con il
metrò, che a Gamla Stan è in superficie. Un attimo di relax e alle 18:40
siamo di nuovo fuori.
Fortemente raccomandabile il cappellino di lana o pile in questa stagione,
la sera e anche di giorno può esserci parecchio vento e anche se non fa
freddissimo è meglio coprirsi bene. Idem per sciarpa, guanti e un bel paio
di scarpe o stivali imbottiti per le donne (si comprano anche sul posto,
anzi, qui sono bellissimi e potreste lanciare una moda in Italia!), se poi
si ha un piumino lungo è perfetto per coprire le gambe ed evitare di
indossare fastidiosi mutandoni di lana sotto i pantaloni!
Per strada, incrociamo tantissimi Svedesi con sacchetti di plastica colmi di
bottiglie, pronti per il cenone. In effetti in Svezia c’è una severa
regolamentazione per la vendita di alcol che, oltre ad essere vietata ai
minori di 21 anni, è soggetta a tasse altissime. Ci sono negozi statali
appositi, i systembolaget, dove viene venduto l’alcol. Pare che questo
monopolio nasca con lo scopo di disincentivare il consumo di alcol tra la
popolazione, incrementando i prezzi e riducendo il costo sociale
dell’alcolismo, e quindi di ripartire i proventi tra la popolazione.
Davanti al Patricia c’è già una bella coda quando arriviamo. Ci accorgiamo
però di un particolare strano: non c’è nessun rumore… Pochi attimi dopo,
capiamo che siamo davanti ad una (numerosa) comitiva di sordo-muti!
All’inizio fa un po’ impressione vedere così tante persone che “parlano”
animatamente usando solo le mani e le espressioni del volto. E’ anche
affascinante osservarli: mi sembra di essere io la sorda tanto sembrano al
loro agio!… anche se devo ammettere che la prospettiva di passare un
capodanno, già rattristato dai recenti eventi, circondata dal silenzio mi fa
un po’ strano. Comunque loro sono dieci volte più eleganti di noi e ci
accorgiamo leggendo il bigliettino che sono sgraditi i jeans. E che cosa
indossa Paolo? I jeans ovviamente. Non ci siamo portati vestiti eleganti.
Per fortuna ci fanno passare lo stesso! In Svezia si vestono piuttosto bene
la sera quando escono, è meglio quindi portarsi un paio di pantaloni scuri
per gli uomini ed alcuni indumenti carini per le ragazze. Anzi, abbiamo
visto tante Svedesi molto in tiro nei locali, magari in top o vestiti
sbracciatissimi anche quando non fa molto caldo.
All’ingresso della barca c’è il guardaroba, dobbiamo lasciare qui cappotti e
sciarpe pagando 20 Kr a testa! Nei giorni successivi ritroveremo il
guardaroba in quasi tutti i locali (tranne le birrerie), il costo medio è di
15 Kr a testa.
Dopo un po’ il locale si riempie e ci fanno accomodare ad un tavolino vicino
a due turisti tedeschi, più vecchi di noi però… con i quali non ci siamo mai
scambiati una parola… Mi viene da pensare che magari avremmo fatto amicizia
più con il gruppo di sordo-muti, che sta dall’altra parte della barca!
La cena non è eccezionale ma va bene così, alle 20:30 abbiamo già finito il
piatto principale! Chiediamo al cameriere di rallentare un po’! Io mi sto
già addormentando e l’idea di andare a dormire ora mi passa effettivamente
per la mente. Beh, siamo in piedi dalle 5 del mattino quindi sono
giustificata!
Alle 21:30, finito il dolce, siamo invitati a lasciare libero il nostro
tavolo perché arriva il secondo turno (lo sapevamo già). Proseguiamo la
serata al bar della barca, davanti ad una grande vetrata con vista su Gamla
Stan e il mare. Panorama molto suggestivo. Cominciamo già a vedere i primi
fuochi sparati dalla gente per strada. Sono abbastanza piccoli ma creano qua
e là delle chiazze colorate nel cielo che si riflettono sul mare. Verso le
23 un gruppo suona e canta nel bar e tutti ballano, ovviamente suonano anche
pezzi degli Abba! Il contrario mi avrebbe deluso!
A mezzanotte non c’è nessun conto alla rovescia e non mi accorgo nemmeno di
essere ormai nel 2005! In realtà trasmettono la canzone “Happy New Year”
(sempre degli Abba) e tutte le navi nel porto fanno suonare le loro sirene,
nel frattempo tutti i ragazzi del locale stanno uscendo sul ponte della
barca, all’aperto, senza coprirsi minimamente! Tantissime ragazze indossano
i loro mini abiti e top scollatissimi e se ne stanno almeno mezz’ora fuori!
Mi chiedo come facciano! Quando vado fuori anch’io (con un maglione) riesco
a resistere solo cinque minuti! Saranno abituate penso…
Un’enorme nave da crociera salpa pochi minuti dopo mezzanotte e lascia piano
piano l’arcipelago, dirigendosi chissà dove… verso l’Estonia forse… All’una
torniamo in albergo, stanchissimi, per strada a Slussen c’è un bel caos e
parecchi poliziotti. Botti, gente che sta per picchiarsi, gente ubriaca!...
Però! Non me lo aspettavo! Scappiamo in metrò e pochi minuti dopo mi ritrovo
nel mondo dei sogni…
1° gennaio 2005 – Buon Anno!… Beh, dal punto di vista meteorologico fa
piuttosto schifo. Giornata grigissima che riflette anche lo stato d’animo
della Svezia, oggi è lutto nazionale. Alle 11 facciamo una colazione che
sembra un pranzo e usciamo verso mezzogiorno, direzione Skansen, il parco
più famoso di Stoccolma (ingresso 50 Kr) dove è riprodotta una Svezia su
piccola scala, con case tipiche, fattorie, anche uno zoo con animali
scandinavi. Credo che di solito ci siano artigiani all’opera e che si
possano visitare le casette, ma oggi è tutto chiuso e tranquillissimo.
Bandiere a mezz’asta e cielo sempre grigio non contribuiscono a rallegrare
questa visita, così ci dedichiamo agli animali: renne, volpi, alci, foche,
linci, gufi, ecc… Purtroppo gli orsi sono in letargo…
Sempre sull’isola di Djurgarden, visitiamo il Nordiska Museet, oggi
gratuito. L’edificio è molto bello da fuori, l’interno sarebbe interessante
se ci fossero le spiegazioni in inglese che sfortunatamente sono quasi
inesistenti.
Questa sera andiamo a cena in un ristorante tailandese a Sodermalm: il Koh
Phangan (www.kohphangan.se), segnalato su vari siti e guide e siccome ci
piace molto la cucina Thai non manchiamo di andarci! Quello che colpisce è
l’ambientazione e l’arredo tropicale del locale, assolutamente pazzesco!
Sembra di essere davvero in uno dei ristorantini che si trovano sulle
spiagge in Tailandia, soffitto basso e scuro, lucine, alberi, vegetazione,
pure un tuk-tuk dove ci si può sedere e mangiare! Ad un certo punto scoppia
anche un temporale (ovviamente simulato… ma molto bene!) Il cibo è
buonissimo, consigliato a chi ama la cucina Thai.
Dopo cena facciamo due passi a piedi a Sodermalm, per tornare in albergo.
Gli edifici sono molto belli e moderni, pieni di finestre ampie. Infatti è
una caratteristica comune dei paesi del Nord, per fare entrare più luce
possibile. Notiamo anche che tutti gli addobbi natalizi sono molto fini e
armoniosi, le luci sono rigorosamente bianche ed oltre al famoso “candelabro
Ikea” elettrico ci sono molte stelle luminose fatte di carta con dei
buchetti a forma di stelle per fare uscire la luce della lampadina nascosta
dentro.
In albergo beviamo un cocktail al bar, dotato anche di tavolino da casinò,
come la maggior parte dei locali. Infatti all’ingresso dell’albergo stasera
c’è una guardia incaricata di controllare l’età di chi si reca al bar!
2 gennaio – Oggi piove. Accidenti che sfiga mi dico! Il 31 era bellissimo ma
non ce lo siamo goduti affatto in quanto era quasi buio quando siamo
arrivati. Dedicheremo pertanto la giornata alla visita dei musei perché
domani, lunedì, la maggior parte di essi saranno chiusi. Siamo delusi perché
non riusciamo a visitare né il Drottingholm Palace né il Gripsholm Castle in
quanto d’inverno sono aperti solo durante il week-end. E questo week-end
essendo mezzo festivo, sono chiusi comunque!… E’ un vero peccato, pare che
siano bellissimi.
Acquistiamo una tessera trasporti valida per 3 giorni (180 Kr). Non
prendiamo la Stockholm Card perché tanti musei o attrazioni sono chiuse
oppure gratuite e la tessera non sarebbe per nulla conveniente.
Mentre viaggiamo sull’autobus il cielo si sta rapidamente scoprendo, a
questo punto ne approfittiamo e anziché chiuderci in un museo scendiamo sul
lungo mare di fronte al Nordiska Museet, sul viale Strandvagen. Fare una
passeggiata su questo lungo viale, costeggiato dal mare da una parte con
antiche barche di legno e bellissime case dall’altra, è un vero piacere.
Il
sole va e viene, le nuvole corrono velocissime e bisogna aspettare il
momento giusto per scattare una foto. I colori sono fantastici quando il
sole illumina i palazzi. Conviene portarsi anche gli occhiali da sole perché
a mezzogiorno può essere fortissimo e siccome il sole è appena sopra
l’orizzonte uno è spesso costretto a guardarlo in faccia.
Una nota tecnica per chi è fanatico delle foto ‘tradizionali’ come me:
conviene portarsi dei rullini ‘Ultra’ ossia che si adattano a qualsiasi
condizione di luce perché qui il tempo cambia molto in fretta. Al mattino
potrebbe essere nuvoloso e piovoso ma diventare soleggiato nel giro di
un’ora!… o il contrario. Ho notato che spesso nel pomeriggio e prima del
tramonto (ore 15:30) il cielo si annuvolava.
Proseguiamo così la nostra passeggiata fino alle due isolette di fronte a
Gamla Stan: Skeppsholmen e Kastellholmen. Lungo la prima è attraccata la
famosa Af Chapman, una goletta adibita ad ostello da qualche anno e molto
popolare tra i turisti con budget ristretti.
Da qui c’è un panorama
magnifico su Gamla Stan e Sodermalm.
Per tornare a Slussen prendiamo il battello visto che è compreso nella
nostra tessera. Raggiungiamo poi il Castello Reale a piedi e visitiamo solo
gli appartamenti (70 Kr) perché sono già le 14 passate e il Castello chiude
alle 15. Gli appartamenti reali sono però una delusione, sarà che dopo aver
visto quelli della Repubblica Ceca e della Baviera, siamo diventati
difficili. Dicono che sia più interessante il Tesoro, ma ormai è chiuso.
Andiamo pertanto a visitare il Museo dell’Armeria Reale, ai piedi dell’ala
ovest del castello, oggi è pure gratuito ed è abbastanza interessante. Si
può provare a tenere una spada in mano come i cavalieri del Medioevo. Non è
così semplice: sono pesantissime! Si può anche fare il test di Re Artù
provando a togliere la spada dalla roccia (ovviamente c’è una molla
durissima) con un quadrante che indica a quale personaggio storico
corrisponde la forza esercitata: Giovanna d’Arco, ecc… fino a Re Artù,
irraggiungibile credo. Beh, meglio non provare per non fare figuracce! Al
piano inferiore molto belle sono le carrozze reali.
Uscendo, andiamo fino al Vasa Museet (85 Kr) con l’autobus nr 47. Racchiude
un’antica nave da guerra del 1628, affondata subito dopo la sua partenza per
un difetto di progettazione! E’ stata recuperata 333 anni dopo e tirata
fuori dall’acqua quasi intatta in quanto le acque dell’arcipelago di
Stoccolma non erano molto salate. Beh, inutile dire che la visita del Vasa
Museet è un must per chi viene a Stoccolma, il museo è inoltre molto
interessante, costruito tutto intorno all’enorme nave, con vari piani per
avvicinarsi alla nave e diverse ambientazioni per capire la vita a bordo e
la vita in Svezia in quell’epoca. Purtroppo abbiamo solo mezz’ora prima
della chiusura (ore 17 tranne il mercoledì 20) e vediamo tutto abbastanza di
corsa. Secondo me meriterebbe una visita di almeno un’ora.
Uscendo andiamo fino al Berzelli Park per prenotare una cena al Berns,
brasserie storica molto carina, ma al bar ci dicono che è chiuso fino al 7
gennaio! Che sfiga, di nuovo! Se potete, andateci, abbiamo sbirciato
attraverso i vetri della sala principale: è veramente un bel locale e pare
non si spenda tanto.
Entriamo quindi in un bar frequentato da bei giovani Svedesi. Noto che lo
stereotipo della bellissima Svedese bionda dagli occhi incredibilmente
azzurri non è così infondato: c’è una ragazza di fronte al nostro tavolo che
potrebbe tranquillamente fare la modella, come tante altre viste finora
d’altronde… Una piccola consolazione: tante ingrassano invecchiando, e non
sono tutte bionde, ho notato che tante si tingono i capelli! Eh eh eh…
Dopo un salto in albergo, usciamo a cena alle 20. Troppo tardi per i canoni
svedesi, infatti dobbiamo aspettare un tavolo per un’ora al Pelikan
(www.pelikan.se), storica birreria svedese, a Sodermalm. Il locale è
strapieno anche se noto che alcuni tavoli sono liberi ma riservati a chi
beve soltanto. Nell’attesa ci beviamo una birra al bancone osservando il
posto che è molto carino. Mangiamo anche molto bene: io salmone marinato e
Pytt i Panna, un piatto tipico composto da cubetti di patate, pancetta (o
prosciutto o salsiccia), cipolla saltati in padella, con un uovo al tegamino
schiaffato sopra! Il tutto servito con fettine di barbabietola.
Può fare
impressione all’inizio ma è molto buono e soprattutto sostanzioso! Non
facciamo in tempo ad assaggiare i dolci perché la cucina è già chiusa! Sono
le 22… Eh sì, qui va così… Si cena presto!
3 gennaio – La sveglia suona alle 8:30. Il tempo sembra bello, il sole
penetra nella nostra camera attraverso l’enorme vetrata (dettaglio che mi
aveva fatto scegliere l’albergo!). Purtroppo, mentre facciamo colazione dei nuvoloni neri riempiono il cielo! Non si possono decisamente fare programmi
qui! Con un autobus raggiungiamo Gamla Stan con l’intento di fare un giretto
nella città vecchia. Ci sono un freddo e un vento spaventosi! Il piumino
lungo con cappuccio mi torna molto utile! Le tre cose che volevamo visitare
sono chiuse: la Casa della Nobiltà, Storkyrkan e Riddarholmskyrkan (due
chiese). Che delusione! Così passeggiamo sulla piccola isola e ci infiliamo
in tutte le viuzze che ci si presentano davanti.
Capitiamo davanti alla Ice Gallery: avevo letto qualcosa a proposito sulla
guida, entriamo.
Prima fase: pagare 50 Kr. Seconda fase: infilare un’enorme mantella color
argento con cappuccio e guantoni, con la quale uno si muove con la grazia di
Barbapapà! Terza fase: si entra in una minuscola stanza fatta interamente di
ghiaccio! Temperatura costante: -7°C, ma non fa neanche quel freddo
pazzesco… sarà la mantella… C’è un letto, di ghiaccio, con delle pelli di
renna, dove uno si può sdraiare. Esperienza orribile devo dire e molto
scomoda, valida solo il tempo di scattare una foto! Ci sono poi piccole
sculture di ghiaccio, un bancone con dei bicchieri di ghiaccio (in vendita,
garantiti nella loro forma originale per 35 ore. Un’idea regalo!) e uno
schermo dove viene proiettato un video sull’Ice Hotel che si trova in
Lapponia. Praticamente questa Ice Gallery è uno spot pubblicitario per l’Ice
Hotel. Forse vale più la pena andare direttamente all’Ice Bar, all’interno
del Nordic Sea Hotel, accanto alla Stazione Centrale, dove per 120 Kr ti
danno anche un cocktail, ovviamente in un bicchiere di ghiaccio. Comunque
anche a Milano c’è l’Absolut Ice Bar se uno volesse provare questa
esperienza. Dopo 10 minuti siamo già fuori, 50 Kr sono un po’ tanti forse…
Ci dirigiamo verso Ostermalm, il quartiere che si trova sull’isola a nord di
Gamla Stan. Molto carina la Ostermalmshallen, un mercato coperto con pesce e
altre specialità gastronomiche. Si può anche pranzare. I pesci sono ancora
vivi sui banconi! Possiamo testimoniare, uno ci è saltato quasi addosso! A
parte gli scherzi, davvero, un pescione saltellava talmente tanto che è
caduto per terra ai nostri piedi!
Finiamo la giornata passeggiando per il centro, a Normalm, nei dintorni
dell’orribile Sergels Torg (comunque di giorno è ancora più brutta).
Facciamo un po’ di shopping. Qui si trovano dei negozi di arredamento e di
design favolosi, cartolerie fantastiche, alcuni nomi: Design Torget, Granit,
Stockhome, ecc… Ho comprato almeno 4 album fotografici con le pagine di
cartoncino nero, molto eleganti ma molto cari... Si trovano anche oggetti
per la casa a prezzi molto ragionevoli.
L’ufficio del turismo si trova proprio a Sergels Torg, nella parte interrata
della piazza.
Alle 17 circa entriamo al Wayne’s Coffee per la solita pausa pomeridiana con
caffé e muffins.
Questa sera in albergo mi concedo un tuffo nella jacuzzi comune, all’ultimo
piano dell’albergo, con vetrate panoramiche sulla città. Davvero rilassante
dopo una giornata al freddo.
Per cena andiamo al Fem Sma Hus a Gamla Stan (www.femsmahus.se). Locale
storico molto carino e intimo, interrato, con muri di pietra e soffitti a
volta, candele e menù strepitoso. Ovviamente anche il conto è strepitoso.
Come antipasto provate il piatto “Örtvåffla med karljohanssvampcréme,
serveras med en liten rödlökssallad” (waffles di erbette con crema di funghi
porcini e insalatina di cipolle rosse) e come dolce “Äppelkaka med
karamellglass och valnötter” (torta di mele e noci con gelato al caramello).
Fidatevi!
Facciamo poi quattro passi a Gamla Stan che di notte è molto affascinante.
Amanti delle foto, portatevi un cavalletto per scattare foto notturne!
4 gennaio – Sveglia alle 6:40 perché dobbiamo prendere il battello alle 8:40
per Vaxholm (tragitto 65 Kr sola andata), cittadina dell’arcipelago. Oggi è
una giornata stupenda, con un bel cielo azzurro anche se il sole non è
ancora sorto. Siamo così in anticipo che alla fine siamo in ritardo (è
sempre così!) e rischiamo di perdere il battello! Facciamo una corsa
pazzesca dalla fermata del metrò Kungstradgarden fino a Stromkajen, il molo
da dove partono le navi per le isole. Qui non si scherza, i mezzi partono
tutti in perfetto orario! La nave parte quindi puntuale alle 8:40. Passiamo
lungo Gamla Stan, della quale abbiamo una vista stupenda. Il viaggio è molto
rilassante, stiamo anche fuori sul ponte superiore perché non fa così
freddo. Il sole esce verso le 9 da dietro le colline che stiamo
costeggiando. Ci sono case pazzesche in mezzo a boschi di pini o prati
verdi. Quelle vicino al mare hanno un molo privato. Incrociamo due navi da
crociera da molto vicino perché il passaggio tra le boe è stretto. Fa
abbastanza impressione passare a pochi metri da questi palazzi galleggianti!
Una di queste arriva da Tallin, in Estonia.
Arriviamo a Vaxholm alle 10, non c’è nessuno in giro e sembra una città
fantasma! E’ tuttavia molto graziosa e pare che d’estate sia strapiena di
turisti. Passeggiamo per un’oretta ammirando le case color pastello, con le
loro capanne per bambini (dello stesso colore delle case!), sembra un po’ la
cittadina di Truman Show ma non c’è quasi un’anima in giro. Alle 11:25 siamo
già sul pullman n. 670 per tornare a Stoccolma, il biglietto è compreso nel
nostro abbonamento. Dopo 40 minuti arriviamo in città ad una fermata di
metrò e autobus, da dove raggiungiamo Sodermalm.
Da non perdere una passeggiata sul viale che costeggia il mare, a nord
dell’isola, Sodermalarstrand, per una bellissima vista su Gamla Stan e il
Municipio.
Nei dintorni della piazza Mariatorget troviamo una signora
svedese che, vedendoci con la testa per aria, ci indica molto gentilmente la
direzione per arrivare al punto panoramico: Monteliusvägen. In effetti la
vista è stupenda! Peccato che il cielo si sia già annuvolato. Deve essere
molto bello al mattino quando il sole sorge, illuminando la città. Una
signora svedese, che stava facendo la merenda su un tavolo di legno con suo
figlio e la nonna, ci scatta una foto esclamando in inglese: “una foto della
nostra bellissima capitale!!”. Da lì proseguiamo verso destra in una serie
di vicoli acciottolati molto pittoreschi e deserti che ci conducono fino a
Slussen.
Finiamo la giornata con un po’ di shopping nella via che sale dietro Slussen
(fa angolo con il parrucchiere Tony and Guy) e a Gamla Stan dove compriamo
una piccola stampa del 1840 rappresentante Stoccolma. Chiacchierando con il
signore proprietario del negozietto scopriamo che qui non è ancora giunto
l’inverno! Ci dice che i mesi più freddi sono febbraio e marzo, e che aveva
nevicato in novembre, ma poi più nulla o quasi.
In albergo non posso far a meno di rituffarmi nella jacuzzi!
A cena torniamo a Gamla Stan, allo Zum Franziskaner
(www.zumfranziskaner.se), birreria fondata nel 1421 da monaci tedeschi.
Arriviamo presto questa volta, verso le 19:30 ma tanto non c’è quasi
nessuno, in compenso piove fortissimo questa sera! Provo l’arringa ma non mi
piace, almeno non com’è cucinata. Rimaniamo delusi anche del resto della
cena, per la prima volta mi rimane sullo stomaco, pertanto non mi sento di
consigliare questo posto se non per bere una birra.
5 gennaio – Oggi facciamo una gita a Uppsala, in treno (67 Kr solo andata).
E’ una cittadina universitaria molto famosa che si trova a 60 km a nord di
Stoccolma, ci vogliono circa 45 minuti di treno per raggiungerla.
D’inverno non c’è moltissimo da vedere: il castello è chiuso, si può vedere
l’Università da fuori, con il suo giardino ornato da alcune pietre runiche
dell’epoca medievale, circa 1000, 1100 DC. Sono lastre di granito usate per
commemorare persone defunte, incise con scritte, disegni e simboli dipinti
di rosso. Entriamo anche nella Chiesa, la più grande della Scandinavia. La
città tuttavia un po’ ci delude, ci aspettavamo qualcosa di più pittoresco.
A mezzogiorno ci sono i tre minuti di silenzio per le vittime dello tsunami,
come in tutta Europa. Le bandiere sono a mezza asta e la gente, a piedi o in
bici, si ferma per strada. L’unico rumore proviene dalle anatre che popolano
il fiume che stiamo attraversando. Il sole è passato dietro la Chiesa e c’è
una luce molto particolare che rende questo momento ancora più solenne…
Alle 13 riprendiamo il treno per Stoccolma e, sorpresa, paghiamo di meno che
all’andata (51 Kr). Notiamo che è indicato che si tratta di una tariffa
scontata, probabilmente per via dell’orario. Non male! L’impiegata dello
sportello della stazione è come tutti gli impiegati incontrati finora:
sorridente, veloce, efficiente! All’arrivo alla Stazione Centrale
ricompriamo una tessera valida per tre giorni anche se in realtà ci
rimangono solo due giorni di permanenza. Riteniamo che convenga lo stesso.
Visto che c’è ancora sole decidiamo di tornare a Gamla Stan, perché vorrei
scattare alcune foto nelle viuzze. Purtroppo constato che anche con il sole
le vie interne sono sempre buie in questa stagione. Il sole è troppo basso
per penetrare nel centro storico, solo i palazzi alti sono illuminati.
Peccato. In compenso troviamo il famoso Martin Trotzig Grand, vicolo largo
soltanto 99 cm! Approfitto del fatto che sta passando un “tipico” bimbo
svedese per scattargli una foto (purtroppo verrà con gli occhi rossi…).
Terminato il ‘servizio fotografico’ entriamo al Chokoladkoppen, sulla
Stortorget, la piazzetta di Gamla Stan. Questo locale è molto piccolo e
affollatissimo ma è la seconda volta che tentiamo di entrare quindi questa
volta decidiamo di aspettare che si liberi un tavolo. E se ne libera uno
quasi subito. Qui si può prendere una bella tazza di caffé fumante
accompagnata da una fetta (enorme) di torta buonissima. Scopriamo che è un
locale gay ma vedo che è frequentato da tutti. Essendo poi sulla piazza
principale entrano tanti turisti. Comunque, per chi fosse interessato, il
cameriere è un bel biondo, alto e sorridente…
Dopo due chiacchiere con due ragazzi italiani che dividono il nostro tavolo,
usciamo ed andiamo fino al Historiska Museet, vicino a Karlplan. Anche
questo museo è gratuito. Sistemiamo giacconi e zainetto in un armadietto
(come al Nordiska Museet) ed entriamo… Dopo un minuto arriva una guardia che
ci avvisa che il museo sta per chiudere perché sono le 17. Siamo stupiti,
avevamo letto che chiudeva alle 20, e invece non è così, ci avvisa che
resterà aperto fino alle 20 domani. Ok, torniamo indietro, riprendiamo
zainetto e giacconi e usciamo!
Decidiamo di camminare e percorriamo il viale Strandvagen, quello molto
bello dei palazzi eleganti e delle barche antiche. Questa volta camminiamo
vicino alle case e possiamo vedere gli ingressi più da vicino: sono
stupendi! Riusciamo a vedere anche alcuni interni in quanto gli Svedesi non
usano molto le tende. Beh, qui deve essere un quartiere molto elegante e
benestante! Questo viale è anche un ottimo punto per fare riprese notturne
di Gamla Stan, ci sono degli appoggi, ideali per il treppiede, lungo il
molo.
Prima di tornare in albergo ci fermiamo a Slussen e saliamo fino al Gondolen,
un ristorante situato all’ultimo piano di un palazzo, con una passerella di
vetro che sorge a 34 m sopra la strada! Da lassù la vista deve essere molto
bella. Prenotiamo un tavolo per la sera successiva mentre per questa sera
restiamo a Sodermalm; ceniamo all’Ostgota Kallaren, un’altra birreria tipica
e molto animata dove assaggiamo alcune specialità svedesi molto buone.
Prendo di nuovo il salmone marinato (ogni volta portano delle porzioni
enormi!)
e delle polpette di carne e verdure con patate al forno. Niente
dolce stasera, la torta del pomeriggio è bastata!
Torniamo comunque in albergo a piedi…
6 gennaio – Oggi piove. Sono ottimista però e spero che il sole esca prima o
poi durante la giornata. Consultiamo la Lonely Planet per capire cosa
potremmo andare a vedere oggi. Ormai credo che abbiamo visto le attrazioni
principali ma vorrei ancora andare a visitare il Municipio. Vediamo che c’è
un piccolo paragrafo su un cimitero classificato Patrimonio dell’Umanità:
Skogskyrkogarden. Si trova sull’isola a sud di Sodermalm e ci si arriva con
il metrò. Calcoliamo che ce la facciamo a vederlo prima di andar al
Municipio per le 12, ora della visita guidata.
Ha smesso di piovere ma in compenso il suolo è ghiacciatissimo, e infatti
Paolo cade camminando su una lastra! Per fortuna non si fa male e nemmeno la
videocamera nella sua tasca! Il cimitero è enorme, costruito su una piccola
collina, dominata da una cappella del 800. Le tombe sono tutte allineate e
immerse nel verde. Nel frattempo il sole sta uscendo e dà una luce molto
particolare al luogo. Non ci vuole molto per attraversarlo e non ci teniamo
a soffermarci su ogni tomba, pare che ci sia anche Greta Garbo seppellita
qui ma non la vediamo. Riprendiamo il metrò alla fermata precedente
(praticamente si entra da una parte e si esce da un’altra, proprio di fronte
ad un’altra fermata del metrò). Notiamo che tutti camminano come dei
pinguini per strada e alcune signore si aiutano tra di loro per non cadere!
Prossima destinazione: Stadshuset, il Municipio. Si trova sull’isola ad
ovest di Gamla Stan, sulla riva del Lago Malaren; lo raggiungiamo prendendo
il metrò e un autobus, che ci lascia proprio davanti al bellissimo edificio
di mattoni. A prima vista sembra una chiesa, o un convento, con la sua
torre, il suo cortile e gli archi che si aprono su un bellissimo panorama di
Sodermalm. Le visite guidate (60 Kr) d’inverno si svolgono soltanto alle 12
pertanto ci sono tantissimi turisti in attesa, e alla fine si formano due
gruppi. Le guide parlano un ottimo inglese e la nostra è molto brava, ci
racconta tanti aneddoti e fa commenti ironici. Si visitano: il Salone Blu
(che in realtà non è blu, ma è una lunga storia…) dove ogni anno si tiene il
banchetto per i Premi Nobel e dove si può provare la stessa sensazione dei
Premi Nobel e della Famiglia Reale Svedese nel percorrere la scalinata
progettata ad hoc dall’architetto per evitare le cadute in abito lungo!; la
Sala del Consiglio municipale, con un soffitto stupefacente che riproduce il
tetto di una casa Vichinga con trave a vista e un finto cielo dipinto; il
Salone Dorato, magnifica stanza con i muri fatti a mosaico, composto da 18
milioni di tesserine di vetro e oro; si vedono anche altre stanze di cui non
ricordo il nome. La visita comunque è molto interessante e la consiglio
vivamente. Purtroppo la torre è chiusa e non possiamo salire ad ammirare il
panorama. Ci accontentiamo della vista dal giardino sulle sponde del lago
Malaren. Fortunatamente c’è un bel cielo azzurro, mi sarà servito a qualcosa
portarmi dietro il filtro polarizzatore!
Vista la vicinanza, ci riprovo con un giretto nelle viuzze di Gamla Stan… E
indovinate, è come l’altro giorno, nei vicoli è piuttosto buio come al
solito. In ogni caso è bellissimo, ed è piacevole camminare senza meta,
imboccando ogni viuzza che ci si presenta davanti agli occhi.
Visto che a questo punto abbiamo visto quasi tutto, decidiamo di andare fino
a Lidingo, l’isola dove si trova il Millesgarden, un giardino pieno di
statue dell’artista svedese Carl Milles. Prendiamo il metrò fino a Ropsten e
poi un trenino fino alla sponda dell’isola di Lidingo. Sono circa le 15 e il
sole sta tramontando, proiettando una luce straordinaria sull’isola e sulle
sue case arroccate. Quest’isola è dove vive la “Stoccolma-Bene”, un po’ il
quartiere “Vip”, ci sono case stupende, dall’architettura moderna o più
classica ma sempre elegantissime.
Dopo dieci minuti di camminata in salita
arriviamo al Millesgarden (75 Kr). Le statue (issate su alte e strette
colonne quadrate) sono disseminate nel giardino arroccato sul fianco
dell’isola e dal quale godiamo di una stupenda vista sul mare e su
Stoccolma. E’ inoltre in atto uno dei più bei tramonti che abbia mai visto:
il cielo si tinge di rosa, viola, arancione, giallo, e le nuvole sembrano
dipinte.
Siamo da soli a quest’ora ed è tutto molto affascinante. Riesco a
scattare delle foto stupende con le statue che si staccano sul cielo
coloratissimo. Consiglio questa visita all’ora del tramonto in una bella
giornata di sole, perché credo che con un cielo grigio le statue
perderebbero molto del loro fascino. Dopo la visita ci prendiamo il solito
caffè con una fetta di torta nella veranda del bar situato nel giardino, da
dove possiamo ammirare uno stupendo cielo stellato.
Torniamo alla fermata del metrò in autobus e andiamo fino a Karlplan.
Missione: riuscire a visitare l’Historiska museet che oggi rimane aperto
fino alle 20, almeno si spera! Quando arriviamo ai piedi dell’edificio mi
sembra di avere un “déjà vu”! Entriamo, mettiamo giacconi e zainetto
nell’armadietto e entriamo nella sezione dei Vichinghi. Arrivano le 17,
nessuno ci dice nulla, ok, ce l’abbiamo fatta! Questa sezione dedicata ai
Vichinghi è molto interessante e scopriamo che non erano soltanto dei
guerrieri, hanno anche favorito un vero scambio culturale e di merci in
Europa. Moltissimi oggetti, gioielli, monete, ecc aiutano a farsi un’idea di
come vivevano. Le altre sezioni del museo sono molto meno affascinanti, per
i miei gusti. Un aneddoto ravviva però la visita: in mezzo ad una sala
d’arte medievale vediamo sbucare una bimbetta biondissima e graziosa con un
vestitino colorato, poi arrivano dietro di lei quelli che devono essere i
genitori… sembrano usciti da un concerto di hard-rock: capelli tinti neri,
lunghi per tutti e due, vestiti di pelle nera ma il massimo è la scritta
sulla maglietta del padre: “I am Satana”! Mentre si allontanano e la
bimbetta continua a saltellare non posso impedirmi di pensare a come
diventerà questa piccola Svedese! (smile)
Alle 18 passate usciamo e torniamo in albergo dove ci rilassiamo per
l’ultima volta nella jacuzzi!
Questa sera ci trattiamo bene per cena, andiamo al Gondolen (www.eriks.se),
che abbiamo prenotato ieri sera. Il nostro tavolo sta proprio nella
passerella di vetro, sopra il vuoto! Questo posto merita sicuramente una
serata, per due motivi: la vista e il cibo, squisito! Il conto, ahimè, non
ne parliamo…
Comunque, volendo si può anche solo bere un drink al bar, che si trova
anch’esso sulla passerella ed è frequentato da un sacco di bella gente del
posto.
Al rientro verso l’albergo camminiamo dieci minuti sul viale Stadsgardsleden
che da Slussen si snoda in salita verso sinistra sull’isola di Sodermalm,
per un panorama stupendo sulla città.
7 gennaio – Ultimo giorno a Stoccolma. Il tempo è bruttissimo e non so
perché ma questa volta il mio sesto senso mi dice che rimarrà così tutto il
giorno… e infatti è così! Da un lato rende la partenza meno brutta. In
compenso fa “caldo”, ci sono 10°C!
Facciamo un po’ di shopping lungo le vie del centro moderno, Drottinggatan,
Kungsgatan. Ci sono tantissimi negozi di scarpe, vestiti, oltre che di
oggettistica per la casa e cartolerie di lusso. Ci sono molti saldi ma quasi
solo per abbigliamento e scarpe. Ci sarebbero quegli stivali imbottiti di
cui parlavo all’inizio, così carini e che ho visto addosso a tutte le
ragazze qui, ma poi a Milano quando li metto? E poi non ho più spazio in
valigia…
Entriamo anche nei grandi magazzini NK dove però fa un caldo mostruoso ed è
pieno di gente, non ce la faccio a restare qui, e poi all’improvviso mi
crolla addosso una stanchezza incredibile! Così, visto che l’ora della
partenza si avvicina, riprendiamo il metrò fino all’albergo dove recuperiamo
i bagagli e sorseggiamo una Coca nel bar della hall, osservando un pullman
intero di Milanesi arrivare. Da alcuni cartelli capisco che si tratta di un
viaggio premio per gli agenti della Vorwerk, quella del Folletto. La hall è
di colpo invasa da trolley, valigie, pellicce e chiasso. E’ ora di scappare!
Ovviamente siamo di nuovo in ritardo e alla fine prendiamo l’Arlanda Express
in extremis!!! Parte 30 secondi dopo che siamo entrati! Il resto è un banale
viaggio di rientro con volo Alitalia in ritardo di 45 minuti e hostess
incavolate per il dopo “sciopero dei panini” del mattino…Forse era anche
meglio non averli i panini…
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