Pushkar mon amour
31/01/2004

Ciao guys,
Stiamo di nuovo a Pushkar, sentivamo un gran bisogno di spiritualità e abbiamo deciso di terminare il nostro soggiorno in questa città santa..... a dire il vero siamo tornati qui perché si mangia veramente bene: stasera pizza, quasi come quella che fanno i cugini Capobianchi.
A Bikaner ci siamo salutati con il prof. spagnolo: ci e' stato molto d'aiuto.
Abbiamo fatto l'esperienza dei treni indiani di classe popolare: si
viaggia divinamente e il tempo scorre come un fiume in piena. Siamo stati a Nagaur, città isolata nel deserto dove annualmente si tiene un'importante fiera del bestiame. Pensavamo che ci fosse un qualcosa di turistico, ma abbiamo trovato, buon per noi la vera india e a noi malgrado un'ora di panico.
Infatti avevamo terminato le rupie e dopo aver preso un' albergo chiediamo dove e' possibile cambiare dollari: prima sorpresa la gente del posto non parla inglese, l'altra sorpresa é stata  che qui non cambiano valuta estera, nemmeno il tanto globalizzato biglietto verde americano.
Quindi ci siamo trovati senza soldi e con l'albergo da pagare. Abbiamo deciso di fare un pianto greco al gestore dell'hotel che alla fine ci ha cambiato 20 dollari: ma ho dovuto fare una dichiarazione scritta, dove elencavo di tutti i miei dati e quelli del dollarone, poi varie fotocopie e quindi sono arrivate le rupie.
Siamo andati a visitare il forte della città, molto in decadenza, ma conservava un certo fascino dei tempi rajput che furono, ci ha accompagnato una guardia che ci apriva le varie stanze.
Quindi ci siamo diretti alla fiera di allevamento. In una piana
sterminata erano presenti migliaia capi di bestiame, per lo più vacche. La gente arrivava da tutta l'India per vendere il bestiame, nessuno parlava inglese, ma erano cordialissimi e mi hanno massacrato con la richiesta di foto: per loro vedersi ritratti nel display della macchina digitale é una vera magia.
In serata abbiamo assistito ad uno spettacolo veramente interessante: in un tendone di fortuna hanno allestito un piccolo palco, gli spettatori stavano seduti sulla sabbia; percussioni e una specie di fisarmonica davano la cadenza ad una serie di scenette popolari. La cosa piu'  strana e' che gli spettatori erano solo uomini e nel palco si esibivano solo uomini, alcuni vestiti da donna e cantavano e mimavano gesti sessuali e tutti ridevano. Facile per noi era capire che essendo gli unici "visi
pallidi" eravamo oggetto di risa e ogni tanto gli attori ci prendevano in giro.
Un saluto a tutti
Sandro e Massimo

 

 

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