E' forse il caso di riprendere i fili del discorso; negli ultimi giorni nonostante le innumerevoli avventure che mi solleticavano le dita urgendo di essere raccontate, la meraviglia e' stata tanta da non poter essere raccontata seguendo il flusso dei sentimenti- avrei rischiato di inciampare piu' volte sulla tastiera, doveva essere riflettuta, vissuta mille volta ancora sotto la pelle prima di diventare parola.

Un caro compagno di viaggio mi ha chiesto se sentivo la Nuova Zelanda come casa mia; mi viene da sorridere, ho sentito raccontare questo paese da quando sono bambina e l'ho sempre considerato mio, anche senza conoscerlo, cosi'per diritto naturale...
Dopo averlo vissuto lo amo in maniera viscerale.
Non e' mio, sono io a farne parte; posso dire ora mi spiego molte cose di me stessa, e' come se questa esperienza mi avesse tolto la nebbia dagli occhi e per la prima volta mi sembra di vedermi distintamente.
Ho sempre poeticamente pensato di poter tenere le mie radici a fluttuare libere nel vento ma da ora so che la terra da cui le mie radici si alimentano e' la ragione che mi rende viva.

Tutto questo e' recente, una scoperta che risale alla mia permanenza nell'isola del sud.

Non voglio perdermi a descrivere di Christchurch cio' che qualsiasi guida saprebbe fare sicuramente in maniera piu' professionale...
E' la citta' degli artisti di strada, degli strilloni nella piazza principale dove chiunque puo' professare la propria religione senza offendere nessuna chiesa, degli artigiani dell'art centre, dei ponti e dei punt...
E' stato un amore immediato, mi ha accolto e non ho potuto far altro che ricambiare. Simbolica del mio amore e' la foto con la statua degli amanti in primo piano nel cortile dell'universita'...

Ho partecipato ad un gioco a vincere la birra in un pub- ovviamente non ne ho vinta neanche una ...sono andata ad un concerto di bossa nova- ma cantato da una meravigliosa nzese, ho visto dei corti sul festival di giocoleria che si tiene ogni anno a febbraio, concerto di jazz, nessun museo mi e' sfuggito e molte gallerie...ho vissuto la vita della gente conosciuta in quei posti, ho trovato molti amici e persino una nuova famiglia- piuttosto allargata, diciamo piu' clan che altro...

E' stato tutto un continuo movimento e ho versato lacrime al momento dei saluti...

Un treno mi ha portato per 350 km tra costa e colline verso il nord, non ho potuto chiudere occhio nonostante la sera prima non avessi dormito, gli occhi volevano riempirsi di bellezza e di colori; tutto intorno esplodeva la natura prepotente. Ho visto foche scaldarsi ai tiepidi raggi del mattino sugli scogli...

Poi il traghetto, lunga l'uscita dal porto tra le insenature...

La pioggia, le onde,il battello si sono mischiati in un canto di saluto.
Un meraviglioso arcobaleno finiva nel porto come a ricordarmi il mio tesoro; una parte di me e' li' ad aspettare il mio ritorno.

La mia terra, la mia storia e il miele della mia mente.