Messico del Nord

il treno fantasma

di Fabio Longo

San Miguel de Allende - Mexico
gennaio 2002

Ho sempre pensato che il treno fosse di gran lunga il mezzo di trasporto più affascinante, carico di significato storico, simbolo di industrializzazione e modernità. Ogni viaggio in treno ( chi ha avuto modo di effettuarne concorderà con me) comporta sempre un insieme di incontri e situazioni come forse è difficile trovarne altrove.......Per questo eravamo così entusiasti di percorrere il tragitto da San Miguel de Allende a Real de Catorce sulle rotaie. La scelta ricaduta su questo mezzo non era stata casuale. Da quando siamo partiti da Roma il tutto era stato organizzato sulla scia del fascino e delle emozioni che questo tragitto suscitava.
Circa sei ore di lento incedere sui binari per percorrere i circa quattrocento chilometri che separano le due località; e il progressivo inoltrarsi nella sierra madre cullati e coccolati da ritmo del treno sui binari. Forse anche Neal Cassidy fu trasportato dalle stesse emozioni (non vorrei sembrare troppo presuntuoso), ma qui lui trovò la morte travolto proprio da un treno. Eppure non c'era neanche una targa che lo ricordasse, ma forse non tutti sono nostalgici della Beat Generation. Ma il peggio fu che non solo mancava qualsiasi memoria di Cassidy, ma che, con nostra grande sorpresa, mancava proprio lui: il treno. Ebbene si! Nell'apprendere ciò il nostro carico di emozioni si tramutò in un sovraccarico di delusioni da stenderci a terra. Non volevamo credere a quanto andavano dicendo le genti del posto, a dir la verità poco uniformemente, sulla soppressione di questo servizio; tuttavia, ancora troppo ingenuamente attaccati alle indicazioni della nostra mitica "Lonely Planet" abbiamo deciso di andare a verificare di persona. Ci siamo quindi diretti verso la stazione di San Miguel a piedi (più per risparmiare sul taxi che per ingannare il tempo). Arriviamo e non possiamo fare a meno di notare la desolazione che circonda il vecchio edificio che costituisce la stazione. Ci avviciniamo alla vetrata che conserva ancora l'insegna "bolletos"; diamo un'occhiata all'interno ma è tutto vuoto e abbandonato; ci avviciniamo a certi operai che stanno svogliatamente scavando delle buche non so per che cosa e chiediamo cosa ne è stato del treno. Ci dicono che è già da due o tre anni che il treno non copre più questo tragitto e che è rimasto solo un servizio merci che ferma saltuariamente da queste parti. Ci dicono anche che presto la rete ferroviaria sarà comprata dai giapponesi. Chissà: forse rimetteranno il treno su queste rotaie.
Ce ne torniamo sconsolati verso la casa della Signora Juanita che ci ospita, non prima di esserci fermati alla stazione degli autobus per informarci su come poter raggiungere Real de Catorce. E oltre al danno ecco la beffa di un costo inaspettato per il nostro budget, ma non avendo scelta siamo costretti a ripiegare inesorabilmente sull'autobus. Unica, e non piccola devo dire, consolazione a questa giornata è il succulento "mole" preparatoci dalla signora. Dopo aver mangiato a sazietà (come non avremmo mai più fatto) ci accomiatiamo da Juanita e cominciamo il nostro tour de force tra un bus e l'altro per raggiungere Real.
 

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