Non ricordo ancora il motivo
della scelta di questa città, dove ho trascorso tre settimane soggiornando
da una simpatica famiglia messicana. Le case sono basse e colorate, le vie
in salita fatte di ciottoli culminano nella “Parroquia”, la cattedrale
gotica di roccia color rosa, è stata costruita dagli indios che non sapevano
nulla di architettura e si basavano con un disegno di una cattedrale
francese.
Ogni giorno c’era una festa diversa e le strade si riempivano di gente che
ascoltava l’immancabile banda di turno e poi si terminava nelle cantine,
come la storica “las cucarachas” e nei locali che servono ancora il pulque,
l’antica bevanda azteca ricavata dalla fermentazione dell’agave. Queste
cantine una volta erano frequentate da Neal Cassidy , scrittore della beat
generation che qui ha trovato la morte finendo sotto le rotaie di un treno.
Purtroppo ci sono molti pensionati gringos da queste parti, d’altronde San
Miguel entra nei primi posti nella classifica delle città più vivibili al
mondo. Il tempo si è fatto maturo per andare verso il deserto messicano.
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Strade di San Miguel de Allende |
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In bicicletta tra i cactus |
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