|
Sotto il Vulcano - Malcolm Lowry
Feltrinelli
1995 |
Dal
1947, anno della prima edizione, la fama di "Sotto il vulcano" è
andata crescendo, al punto che oggi viene universalmente
giudicato uno dei massimi romanzi del nostro secolo. Scrittore
denso e seducente, non a caso circondato da un'aura mitica, Lowry
volle scrivere, per sua stessa ammissione, una "Divina Commedia"
ubriaca. La definizione resta calzante, perché "Sotto il vulcano"
se da una parte è la storia, ambientata in Messico, di un
alcolizzato perseguitato da un oscuro complesso di colpa e
incapace di ristabilire un rapporto con la moglie, dall'altra si
configura, grazie anche a una fitta rete di riferimenti e
paralleli culturali, come una grandiosa allegoria moderna della
redenzione, o meglio come "un'opera faustiana" (Max-Pol Fouchet).
Il paesaggio messicano pare progressivamente deformato
dall'effetto dell'alcol sulla psiche del Console (il
protagonista), ma questi non combatte solo una disperata lotta
contro la gelosia e contro l'acol, bensì vive la disintegrazione
di un mondo che si rivela sempre più minaccioso e assurdo: in
questa prospettiva "Sotto il vulcano" costituisce anche una
diagnosi, scritta subito prima della seconda guerra mondiale, di
una crisi davvero storica e destinata a incombere a lungo sul "bel
giardino" che in molte di queste pagine si scongiura di non
lasciar distruggere. Lowry aveva sostenuto che "Sotto il vulcano"
è "una profezia, un monito politico, un criptogramma": sono tre
livelli di interpretazione che coesistono perfettamente e che non
cessano di coinvolgere il lettore, alle prese con un materiale
narrativo e intellettuale ricchissimo. |
|
|
Oltre la baia del Messico - Aldous
Huxley
Editori Riuniti
2002 |
"Sto
scrivendo un libro sul nostro viaggio - cioè su tutto, dalla
politica all'arte... La storia delle cinque repubbliche
dell'America centrale dimostra quanto sia errata la convinzione
moderna che i fattori economici siano alla base di ogni cosa. In
America centrale non c'erano fattori economici, ma solo passioni
malvagie... E' esattamente così l'Europa del 1933". Questo
scriveva Huxley al suo editore, annunciandogli "Beyond Mexique-Bay".
Huxley era partito nel gennaio 1933 da Liverpool a bordo di una
nave da crociera diretta nelle Indie occidentali. Dopo una sosta
alle Barbados, a Trinidad e a Caracas, cambiò nave in Giamaica e
proseguì verso l'Honduras britannico e il Guatemala. Giunto a
Quiriguà, si recò in aereo a Copan per visitare le rovine maya. In
marzo era a Città del Guatemala e di lì si spostò sul Pacifico,
alla ricerca di quel Messico primitivo e selvaggio che D.H.
Lawrence aveva descritto nel "Serpente piumato".
|
|
|
|
|
Sotto le nuvole del Messico -
Francisco Solano
Feltrinelli
2002 |
"Sotto
le nuvole del Messico" racconta dei luoghi, delle regioni e dei
monumenti del Messico, parla della loro anima con le parole
dell'anima. Solano riesce infatti a scoprire immagini e
associazioni inedite anche in quei paesaggi resi banali dal
turismo di massa. Così, Palenque e il suo Tempio delle iscrizioni,
la mitica Veracruz o il Museo delle mummie di Guanajuato diventano
unici perché popolati dall'immaginario mitico e letterario
dell'autore. Né mancano le figure popolari come i 'mariachis', il
popolo delle osterie, 'las cantinas', dove il 'macho' messicano
può permettersi di piangere. E anche l'esperienza con i funghi
allucinogeni non è il trip alla moda di una generazione ormai
sbiadita, ma è un viaggio spirituale guidato da una sciamana di
Huautla. I temi sociali presenti nel libro - la discriminazione
etnica, la violenza urbana, il narcotraffico, la guerriglia
zapatista - convivono con avventure personali ed erratiche in
stazioni di pullman, camere d'albergo, villaggi fantasma. Solano
trae dai suoi percorsi una cronaca densa e caleidoscopica,
sintetica e ricca al tempo stesso. Non si parla di 'spostamenti'
da un luogo all'altro, ma di un "radicale mutamento delle
abitudini quotidiane, in una incerta e a tratti pericolosa
immersione nella meraviglia". Così, il Messico sognato e quello
reale, a volte così difficili da distinguere, svelano i propri
segreti a un viaggiatore felice e grato di lasciarsi stupire.
|
|
|
Avenida Revolucion - Cesare Battisti
Nuovi Mondi Edizioni
2003 |
"L'abitudine
può diventare una malattia.
Aveva trovato nei suoi gesti automatici la causa di quel malessere
che lo perseguitava da sempre. Da allora aveva deciso di
rivoluzionare la sua vita, cominciando con l'invertire l'ordine di
certi dettagli. Apparentemente insignificanti."
Finalmente anche in Italia "Avenida Revolucion" di Cesare
Battisti, il massimo tra gli autori noir italiani e uno dei più
importanti scrittori di genere a livello europeo.
A raccontare una vicenda appassionante e inquietante, mischiando
humor e disincanto, è il ragionier Antonio Casagrande, uomo
abitudinario con la mania dei concorsi e delle raccolte a premi.
La vincita di un viaggio in Messico è l'inizio di una via crucis
che conduce da Milano a Tijuana, ma soprattutto nell'altrove:
un'interzona, un luogo di libertà sfrenata e di duello all'ultimo
sangue con l'alienazione, con gli altri e con se stessi, tra nord
e sud del mondo, tra violenza e tenerezza, tra sogno e realtà.
Burroughs, insieme a Kafka e al Dick di "Ubik", è il nume tutelare
di questo romanzo, fantastico e realista, nel quale Battisti
mescola magistralmente molti generi e tutto il corredo
tradizionale della letteratura: amore, morte, lavoro, sesso,
confine, sogno, utopia, lotta, mistificazione, senso.
Un romanzo che è anche una costante riflessione sulla scrittura da
parte di un autore che continua a esprimere la sua ribellione
contro le ingiustizie del mondo, affidandosi all'arte della
parola. |
|
|
|