Perché a Nosy Be
Da qualche mese ci sono voli diretti Milano
- Nosy Bé, una località frequentata soprattutto da
francesi, si parla francese infatti in tutto il Madagascar oltre al
malgascio. E' stata una cosa veloce come decisione, con un last minute
per una sola settimana. Sul volo aereo ero l' unico che non andava
al villaggio turistico ma non ho avuto nessun problema appena arrivato
a salire su un taxi che si è fermato in un paio di hotel lungo
la spiaggia che congiunge Mederokely ad Ambatuloek prima che trovassi
l' alloggio che mi andava bene. La sera il villaggio di Ambatuloek
è un gran casino, con un casinò, pubs, discoteche, e
baracchini, di giorno una tranquilla spiaggia dalla quale partono
barche per le escursioni alle isole vicine, pescherecci e scafi ma
non è una spiaggia bellissima come altre.
C' è sempre qualcuno in giro che vi vuole vendere qualcosa
come vaniglia, souvenirs ed escursioni (per queste ultime è
meglio farsi indirizzare dall' hotel) ma la maggioranza degli abitanti
che non lavora col turismo vive nelle proprie baracche di pollame,
pesca, piccoli commerci e poco altro . . . . camminando la notte per
la strada sterrata non illuminata senti "bonsoir monsieur", non vedi
nessuno, perché stanno appoggiati al loro uscio, neri come
la tenebra ma non chiedono altro se non il ricambio del saluto.
Andilana e le storie tese
Bellissima questa spiaggia situata sulla
costa settentrionale di Nosy Bé (è situato qui il villaggio
degli italiani alla cui fetta di spiaggia non si può accedere
dall' esterno). Il ricordo però si associa ad un episodio in
cui è stato necessario ser cuidado.
Mentre sedevo sulla spiaggia il taxista che mi aveva portato si è
fatto una canna, ho rifiutato con fermezza, poi ho notato che salutava
persone vestite in "Diesel" & "Billabong" accomodate al banco,
che ci osservavano da lontano. Erano agenti suoi amici (me l' ha detto
lui stesso dopo). Una signora italiana che ha una attività
sull' isola mi ha poi raccontato del fatto che fare uso di sostanze
non conviene mai perché se qualche malgascio se ne accorge
per averne un guadagno potrebbe mettersi in combutta con i gendarmi
per ricattarvi ("o ci dai danaro o finisci dentro") oppure
potreste finire nella prigione di Tana (un posto allucinante !!!).
Comunque a livello di sicurezza il Madagascar è abbastanza
safe a parte la capitale ovviamente (come molte capitali del
terzo o quarto mondo); non può succedervi nulla di male anche
andandoci tout-seul purché evitiate storie di droga
& puttane.
L' alloggio
Una settimana alla Saladerie (appartenente
alla gestione dell' altro hotel più lussuoso Espadon, info
sul sito:
http://www.3dmadagascar.com/salon800/info.asp?CAT=-1&STAND=1445),
posto tranquillo, vicino al mare, condotto da personale gentilissimo.
Ottima presenza anche il mio vicino, un bonario pensionato dall' aspetto
vagamente simile a quello di certi "Maigret" o al "baffo
Moretti": Monsieur Gérard. Ricorderò sempre di
quella terrazza le conversazioni fra una gauloise senza filtro e una
"good look" (le sigarette malgasce), il vociare dei bambini che giocano
a bocce sulla stradina antestante, gli interminabili canti di chiesa
la domenica mattina, con una messa di ore basata soprattutto su di
una coralità inaudita.
<ça va?>
<ça va, ça va !>
Gentilissima anche la receptionist
che si è occupata di riconfermarmi il volo di ritorno, di cercarmi
una barca per l' escursione, di tenermi lontani i rompicoglioni che
mi volevano svegliare la mattina per gite in taxi (e/o inculate come
la grigliata-fantasma che uno continuava a propormi perché
gli anticipassi dei soldi con cui sparire) ed infine di accompagnarmi
lei stessa con il taxista all' aeroporto alle quattro di mattina.
I limiti di tempo
In due settimane avrei potuto vedere bene tutta l'
isola e quelle più importanti dell' arcipelago invece ho fatto
una sola escursione in barca e altre in taxi. Non ho visto i luoghi
di interesse zoologico con i camaleonti e i lemuri (sono stato un
coglione a non dedicarvi un giorno ma non avevo proprio voglia di
inserirmi in una escursione organizzata per disturbare delle povere
bestie), non ho visto il vulcano e non ho visto molte cose ma ho visto
Hellville, il capoluogo dell' isola, solitamente trascurato dai visitatori,
è una cittadina con uno stile coloniale fetiscente ma non privo
di charme, un mercato, il porto, e ospita un importante meeting
musicale ogni anno. Sull' isola si produce anche il rhum dalla canna
da zucchero, è possibile fare escursioni guidate alle distillerie.
E' un liquore abbastanza grezzo, sa proprio di "canna da zucchero".
In generale tutta quella terra emana un aroma di vaniglia e rhum.
Uno dei primi giorni mi sono avventurato in cima ad una collina per
fare qualche scatto e qualsiasi punto dell' isola ha comunque dei
bei paesaggi. Tornando indietro avrei potuto vedere di più
noleggiando un motore da subito ma l' unico giorno che mi ero deciso
non c' era disponibilità. Mi sarebbe piaciuto ovviamente anche
visitare la grande Isola del Madagascar (La grande ile) ma non potevo
allontanarmi troppo in un posto dove essere puntuali per la data del
mio rientro non poteva essere indeterminata (visto la precarietà
delle strade e dei mezzi). Stando sempre fisso e non vagabondando
zaino in spalla ho avuto anche dei momenti in cui ero stanco di stare
sempre nello stesso villaggio, una sera ero preso così male
che mi sono messo persino a guardare
il calcio (Mexico-Brazil; Germania-Argentina), partite mediocri giusto
per non bazzicare per le strade come ho fatto dalla prima sera.
Il locale(La Sirène) è gestito dal Signor Marcò
che dirige le danze dalla sua poltrona-trono col suo scettro-telecomando.
I prezzi delle bevande sono popolari e il bar è aperto tutti
i giorni con la tele sempre sintonizzata su canali sportivi dal calcio
al tennis e altro.
Ho fatto 2 scatti in un momento in cui il bar era praticamente vuoto.
Tra le bandiere quasi tutte di squadre francesi spicca quella del
Milan.
Nosy Iranja e l' infiammazione di un drenaggio linfatico
A circa un' oretta di scafo da Ambatuloek,
fra le tante isole c' è Nosy Iranja, un' isola sdoppiata quando
c' è alta marea. L' isola più piccola ha anche un hotel,
l' altra un villaggio locale dove i turisti approdano per le escursioni.
Bello anzi bellissimo posto a parte il fatto che da una piccola ed
insignificante ferita al dito mi si stava diffondendo una infiammazione
a tutto il braccio. Proprio gli ultimi giorni mi è toccato
andare ad antibiotici (potrei scrivere un libro sull' ammalarsi e
lo stare male quando si è via . . . ).
Una testimonianza audio
Non posso non menzionare tra le cose
più notevoli la musica e l' atavica predisposizione dei neri
alla danza e al canto, le notti in cui la birra e il rhum scorrono
a fiumi e il ticchettio delle bocce ai biliardi prosegue fino al mattino
presto, le grida e i canti corali delle donne malgasce che si sovrappongono
in sincronia alla base musicale, il turbinio di momenti di casino
totale in cui l'esuberanza fisica dei neri si manifesta come nelle
danze del lontano Brasile, con culi vibranti e movenze inequivocabilmente
allusive. In questi video ho messo l' audio di di una di queste notti,
pur non riferendosi alle immagini girate (piuttosto male di giorno),
la colonna sonora la dice lunga su "Le casinò totàl"
di quest' isola by night:
ottimale:
http://www.aristudios.it/mada/madadsl.wmv
per 56k:
http://www.aristudios.it/mada/mada.wmv
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