20-08 domenica
Domenica 20 agosto, primo pomeriggio. Il nostro aereo, un turboelica della
Lithuanian Airlines, sta per atterrare all’aeroporto di Vilnius.
In viaggio abbiamo consultato una di quelle riviste che generalmente si
trovano nella tasca del sedile insieme alle norme di sicurezza.
Ci sono delle foto meravigliose di posti che sembrano finti tra cui una
serie di laghetti in mezzo al verde e un’isola con un castello. Troppo
bello, non può essere vero!!!
Ormai ci siamo quasi, l’aereo vira per avvicinarsi alla pista e
all’improvviso sotto di noi appare la foto del depliant. Uguale!! C’è
proprio tutto: i laghi, i boschi, l’isola e il castello.
Decidiamo all’unanimità che, appena scesi, quella sarà la nostra prima meta:
il parco nazionale di Trakai a 14 km da Vilnius.
Atterriamo in perfetto orario; unico inconveniente: le valige di Eugenio e
Valeria non li hanno seguiti!!!
Ritiriamo la macchina e partiamo. Appena fuori dall’aeroporto la Lituania
comincia già a rivelarsi una piacevole sorpresa anche perché nessuno di noi
sapeva cosa aspettarsi da un paese ancora così poco conosciuto.
Quello che ci colpisce è il paesaggio meraviglioso coperto di prati
verdissimi e bellissimi e infiniti boschi di betulle e conifere.
Abbiamo subito la sensazione di aver fatto un’ottima scelta e che la
Lituania ci piacerà molto.
Appena giunti a Trakai siamo colpiti e piacevolmente stupiti dalla bellezza
del posto. Facciamo una passeggiata in riva al lago principale e visitiamo
il castello.Ci fermiamo a cena in un ristorantino in riva al lago per
goderci il tramonto e l’immensa pace del luogo e poi ci dirigiamo verso
Kaunas.
21-08 lunedì
Ci svegliamo di buon’ora e partiamo alla volta di Visaginas dove visitiamo
la centrale nucleare di Ignalina. Raggiungerla si rivela piuttosto
difficile.
Arrivati in città non troviamo nessuno che parla inglese. Cominciamo a
vagare a caso alla ricerca di un ufficio turistico. Visaginas è una
cittadina costruita dai russi appositamente per ospitare gli operai che
dovevano costruire o lavorare alla centrale nucleare. Si respira ancora
l’aria della “Grande Madre Russia” con palazzoni edificati a blocchi, sobri,
squadrati e piuttosto fatiscenti, tutti uguali e rigorosamente numerati. Fa
un certo effetto in un paese che sta visibilmente cambiano trovare ancora un
posto così, dove è tangibile la presenza dell’ex regime sovietico. Qui si
parla ancora russo e l’apertura verso l’Europa sembra ancora lontana.
A furia di girare, un po’ a gesti e un po’ in un’improbabile inglese,
riusciamo a farci spiegare dove si trova l’ufficio del turismo.
Arriviamo davanti a un palazzone dove di uffici ce ne sono a decine ma le
scritte sono tutte in cirillico e nessuno è in grado di aiutarci. Un po’
delusi ce ne andiamo ma all’improvviso veniamo inseguiti da una ragazza
parlante inglese che ci accompagna in un ufficio e molto gentilmente ci da
tutte le informazioni che ci servono, sia sulla centrale che sulla regione
di Utena.
La centrale è una struttura imponente con due reattori, uno dei quali spento
e per l’altro è prevista la chiusura entro il 2009 (imposizione dell’unione
europea) Si tratta dell’ultima opera dei russi prima dell’indipendenza
lituana ed utilizza la stessa tecnologia della centrale di Chernobyl.
All’ufficio informazioni della centrale ci aspetta una signora che prima ci
mostra un filmato e poi ci intrattiene chiedendoci di farle tutte le domande
che vogliamo.
Se da una parte ci sembra interessante ciò che ci racconta, dall’altra ci
sembra un po’ l’indottrinamento dello straniero a cui bisogna dire che tutto
è a posto e che tutti sono contenti Mah!!! Poi ci mostra un plastico e ci
spiega esattamente come funziona la centrale. Bello.
E alla fine ci fa vedere i contenitori per le scorie radioattive e gli
involucri per le barre di uranio.
Finita la visita facciamo rotta verso il parco nazionale di Aukstaitija.
Posto da favola!!!! Ci fermiamo su diversi laghi.
Non c’è nessuno e il silenzio la fa da padrone. La pace è assoluta e la
bellezza del posto toglie il fiato. Alla fine ci sediamo su un pontile e ce
ne stiamo li a contemplare il luogo in silenzio a guardare il cielo e gli
alberi specchiarsi sull’acqua ferma del lago, incantati per la meraviglia
del posto.
Rientriamo a Kaunas per la notte.
22-08 martedi
La giornata di oggi è dedicata alla visita di Kaunas.
Oggi Arriva anche l’aereo dall’Italia che dovrebbe portare la valigia di
Valeria ed Eugenio.
Dopo colazione facciamo un giro nella zona pedonale e visitiamo la basilica
di san Michele in stile Bizantino. Sempre a piedi ci dirigiamo nel centro
storico della città che è molto carino con casette colorate e intanto
visitiamo i monumenti storici sul tragitto. Ci fermiamo a pranzare nella
piazza principale in un ristorante molto stiloso. Si mangia magnificamente e
si spende poco. Prenotiamo anche per la sera.
Dopo pranzo prendiamo la funicolare, ci dicono la più antica d’Europa, e
saliamo sulla collina da dove si gode una splendida vista sulla città.
Foto di rito e scendiamo, stavolta utilizzando le scale.
Torniamo all’hotel, sempre a piedi e chiamiamo l’aeroporto per sapere delle
valigie. Niente da fare!!! Non sono arrivate, quindi tutti al centro
commerciale a fare shopping!!!!
Eugenio e Valeria volevano comprarsi almeno un cambio in attesa del
successivo volo da Milano nella speranza di rivedere le loro valigie, ma
vista l’esiguità dei prezzi ci danno dentro e comunque tutti ne
approfittiamo per comprare qualcosa. In Lituania la vita costa veramente
poco e i prezzi sono bassissimi ovunque (rispetto all’Italia è circa un
terzo).
Passiamo un paio d’ore al centro commerciale e poi torniamo al ristorante in
centro dove avevamo pranzato.
23-08 mercoledi
Di buon’ora ci mettiamo in marcia per raggiungere la costa del mar Baltico,
destinazione: Klaipeda.
Abbiamo già programmato di fermarci lungo il tragitto alla collina delle
croci di Siauliai. La mattina a colazione Valeria di dice di aver scoperto
una chicca! Consultando il giornale meridiano ha scoperto che nelle
vicinanze di Siauliai si trova una base missilistica dimessa dell’ex URSS.
La cosa ci incuriosisce e decidiamo di andarla a vedere aggiungendo una
tappa al nostro tragitto.
Purtroppo le indicazioni su come trovarla sono vaghe, dice che si trova
nascosta in mezzo al bosco e bisogna percorrere uno sterrato per
raggiungerla. Per fortuna troviamo un numero di telefono da contattare dove
ci spiegano meglio la strada e ci avvertono che l’ultima visita è alle ore
16
Partiamo.
La prima sosta è a Siauliai. Facciamo ci fermiamo nel centro della cittadina
e poi ci spostiamo poco fuori per visitare la collina delle croci.
Posto incredibile!!!!
Ritratta di una piccola collina completamente ricoperta da migliaia di croci
di tutte le dimensioni e di tutti i materiali.
Ci sono dei punti in cui le croci sono accatastate a centinaia e costruite
nei modi più disparati, legno, ferro, plastica, carta e alcune fatte
all’uncinetto.
Fa un effetto incredibile visitare questo luogo, percorrerne i piccoli
sentieri, e vedere che ancora oggi la gente continua a portare le croci,
anche semplicemente per dire”anch’io ci sono stato”.
Per i lituani è anche un simbolo di libertà, infatti prima dell’indipendenza
piantare una croce era considerato un reato punibile col carcere e la
collina delle croci è sta per questo spianata diverse volte ma il mattino
successivo sul luogo c’erano già di nuovo diverse croci.
Allora per impedire l’accesso alla collina fu scavato un fossato (di cui si
vedono ancora le tracce) ma anche questo sistema si rivelò un fallimento
poiché le croci venivano comunque portate andando mano a mano a costituire
quello che è oggi questo luogo.
Anche Giovanni Paolo II ha voluto portare la sua croce durante la sua visita
in Lituania.
Abbandoniamo la collina delle croci e ci dirigiamo verso Plateliai e lungo
la strada ci imbattiamo in uno stormo di cicogne che divide un prato con una
mandria di mucche. Ovviamente non possiamo non fermarci ad ammirare e
fotografare questi splendidi uccelli che nessuno di noi ha mai visto così da
vicino.
La seconda tappa prevede la base missilistica di Plateliai, ma ormai si è
fatto tardi e non si fa più in tempo per l’ultima visita. Decidiamo comunque
di cercare il posto e capire dov’è visto che ci hanno detto che non è facile
trovarlo, per evitare di perdere tempo alla prossima visita.
Arriviamo alle 18 appena in tempo per l’ultima entrata (per fortuna che
abbiamo tentato visto che ci avevano informato male)
Il posto è fighissimo, al suo interno c’erano 4 missili a testata nucleare
puntati su vari paesi d’Europa di cui sono ancora ben visibili i silos e le
rampe di lancio.
La guida ci spiega che questa base, che si trova a 9 metri sotto terra e i
silos per i missili, sono stati scavati a mano da 10000 soldati russi.
Per il resto è tutto un dedalo di corridoi e stanze con doppie porte
d’acciaio spesse almeno 30 cm in uno stato non proprio perfetto.
In alcune vetrine è esposto quel che resta degli effetti personali dei
militari e qualcosa che doveva far parte dell’arredamento. (bandiere rosse
alle pareti, posters militari, quadri di Lenin) ed è ancora presente il
macchinario che serviva a produrre l’energia necessaria alla base .
Buona parte della base non è visitabile per via delle pessime condizioni in
cui versa, ma l’atmosfera che si respira è fantastica, sembra di stare in un
film di spionaggio durante la guerra fredda!!!!!
Finita la visita ci avventuriamo nel bosco seguendo uno sterrato ed
arriviamo in riva a un lago nei pressi di Neringa dove ci fermiamo un po’.
Arriviamo in serata a Klaipeda e andiamo a cena in un locale molto carino
dove fanno musica dal vivo.
24-08 giovedi
Dal porto di Klaipeda prendiamo il traghetto che in pochi minuti ci porta
verso la penisola Curlandese.
Si tratta di una lingua di sabbia lunga e stretta formata da alte dune
ricoperte da boschi, che per metà appartiene al territorio sovietico.
La riva orientale forma una laguna con la terraferma mentre la costa
occidentale si trova sul mar baltico.
Appena sbarcati iniziamo a percorrere la penisola verso Sud e ci fermiamo al
primo paesino per visitare la collina delle streghe.
Si tratta di un percorso che si inerpica su una collina in mezzo a un bosco
dove ci sono, intagliate nei tronchi degli alberi, una serie di figure
mitologiche, di elfi, di diavoli e streghe.
Un posto molto suggestivo per grandi e bambini.
Proseguiamo il viaggio fino a Nida, ultimo “avamposto” lituano prima del
confine russo. Il paese è molto carino, ordinato e pulito; con piccole
casette colorate e dei giardinetti ben tenuti.
Ci aggiriamo un po’ per le stradine del centro e andiamo a pranzare in un
ristorante con una vista spettacolare sulle dune.
Dopo il pranzo io, Davide e Valeria decidiamo di cimentarci nella scalata
della duna più alta mentre Eugenio declina l’invito e se ne sta a dormire
sotto un albero.
La salita è abbastanza faticosa ma la vista è fantastica. Passeggiamo un po’
per i sentieri tracciati e torniamo a recuperare Eugenio.
Lasciamo Nida per dirigerci verso il confine ma ci sconsigliano di provare
anche soltanto a passare dall’altra parte senza i documenti necessari quindi
rinunciamo e ci accontentiamo di vedere come è fatto.
Visto che Nida si affaccia sulla laguna, andiamo a fare una passeggiata
dall’altra parte verso il Baltico vero e proprio. Ci sono spiagge per tutti
i gusti, nudisti e non.
In spiaggia c’è poca gente , la stagione è ormai al termine, provo a mettere
i piedi in acqua: è fredda ma pensavo peggio.
Riprendiamo la macchina e puntiamo verso la punta all’estremo nord.
Decidiamo di prendere il traghetto da li (dovrebbe essercene un altro).
Lungo la strada ci fermiamo ad ammirare il tramonto sul baltico,anche nella
speranza di avvistare qualche alce, ma degli animali nemmeno l’ombra!!!!!
Arrivati all’imbarco ci dicono che da quel porto i traghetti non trasportano
veicoli e abbiamo 7 minuti per tornare al porto principale prima della
partenza del traghetto.
Ce la facciamo!!!!!
25-8 venerdì
La giornata è dedicata al ritorno verso Vilnius dove trascorreremo l’ultima
parte della nostra vacanza. Prima però pieghiamo verso Nord in direzione di
Palanga dove, in particolare io e Valeria, vogliamo visitare il museo
dell’ambra nella speranza che ci sia annesso anche un negozio dove fare un
po’ di shopping.
Il museo è ubicato in un’antica villa nobiliare immersa in un parco e
circondata da uno splendido giardino.
Il museo è abbastanza interessante e possiede dei pezzi unici tra i quali il
più interessante è un pezzo molto antico che racchiude un piccolo rettile
preistorico: una specie di lucertola ormai estinta da qualche milione di
anni. Le ultime sale sono invece dedicate all’esposizione di gioielli
antichi in ambra appartenuti alla nobiltà lituana.
Lo shopping c’è e io e Valeria ne approfittiamo facendo anche dei buoni
affari. Dopo un po’ i ragazzi spariscono e li troviamo fuori ad aspettarci.
Il museo ci ha portato via più tempo di quanto ci aspettassimo quindi
tralasciamo la visita di Palanga e partiamo subito per il parco nazionale
della foce del fiume Nemunas. Facciamo un giro intorno e saliamo sulla cima
del faro per osservare meglio gli eventuali uccelli acquatici, ma a dire il
vero, a parte i soliti gabbiani, sterne e cigni e papere varie, non ce ne
sono molti. Peravamo in qualche airone o qualche cormorano ma non se ne sono
visti.
Mangiamo su una terrazza con una bella vista e risaliamo il fiume che per un
lungo tratto segna il confine con la Russia.
Ci fermiamo ad osservarne le sponde immersi nel verde e il nostro cellulare
annuncia: benvenuti in Russia!!!!!!
Ci aspettavamo più sorveglianza sulle sponde del nemunas e invece a parte
alcune boe non si vede nulla..
Proseguiamo verso Vilnius, poi Eugenio avvista quello che sembra essere un
castello in cima ad una collina. Io e lui saliamo mentre Valeria e Davide si
rifiutano.
La salita è ripida e una volta in cima ci accorgiamo che il castello non c’è
e che in realtà era solo il campanile di una chiesa ma la vista è
mozzafiato.
Da lassù si domina tutta la valle sottostante dove scorre il fiume.
Nei pressi di Kaunas ci fermiamo sulle rive del lago che si trova appena
fuori città per fare le foto ad uno dei tramonti più belli che abbiamo mai
visto. Il cielo che si tinge di rosso e si specchia sulle acque limpide del
lago.
Arriviamo a Vilnius che è ormai notte. Ceniamo in un ristorante russo e ce
ne andiamo a nanna.
26-8 sabato
Finalmente la valigia di Valeria ed Eugenio è arrivata e loro vanno
all’aeroporto a recuperarla mentre io e Davide iniziamo l’esplorazione della
città.
Cominciamo da quello che pensavamo fosse il palazzo dello sport dove gioca
il Lietuvos Rytas squadra di basket di Vilnius, sport del quale Davide è
tifosissimo. Ma la struttura e abbandonata e così chiediamo informazioni e
ci dicono che quello è il vecchio palazzo e che la struttura nuova si trova
lontano da li.
Proseguiamo verso il centro e arriviamo alla Cattedrale in stile
neoclassico. Lungo la strada assistiamo a una sfilata di auto d’epoca molto
bella.
Sulla piazza aspettiamo Vale e Euge che nel frattempo sono rientrati
dall’aeroporto e diamo anche a loro il tempo di visitare la Cattedrale.
Proseguiamo insieme lungo Pilies gatve una delle vie del centro più animate
piene di bancarelle e localini in uno dei quali ci fermiamo per il pranzo a
base di cepelinai il piatto tipico lituano a base di una specie di purea di
patate con ripieno di carne serviti con diverse salse.
Proseguiamo l’esplorazione del centro e ci fermiamo a visitare la chiesa
dell’università dove si sta svolgendo un matrimonio bellissimo multilingue e
“multireligioso”.
Purtroppo l’università è chiusa a causa di una conferenza internazionale.
Vediamo il palazzo presidenziale e continuiamo la passeggiata addentrandoci
nel quartiere ebraico fino al ghetto.
La sera torniamo qui per la cena in un tipico ristorante per assaggiare il
castoro.
27-8 domenica
La mattina ci svegliamo di buon’ora per raggiungere l’aeroporto dove alle
8,15 parte il nostro volo per l’Italia.
Fine della vacanza!!!!!
Devo dire che la Lituania è sembrato a tutti un paese bellissimo, pieno di
meraviglie naturali, di luoghi inaspettati, di cieli fantastici con una luce
quasi irreale, calda e dorata.
Siamo stati sorpresi perché nessuno di noi si aspettava un posto così bello
tanto che dovunque guardassimo ci sorprendevamo a dire in coro: “che bel
posto!!!”
Vilnius è una città molto bella e in via di modernizzazione abbastanza
simile a una delle nostre e Kaunas pur non essendo fantastica ha un bel
centro storico.
Insomma un bilancio positivo al 100%.
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