Diario di viaggio - Inghilterra del Sud in Bici |
Sabato 19 agosto |
Che giornata!! Stamattina parto preciso preciso alle 10:30, tranquillo
come una pasqua, sole, niente vento, ma strada in salita. Dopo 2 ore avevo
fatto poco più di 20km…una media assurda ed ero già bello che cotto. A
qualche chilometro da Tavistock acquazzone pauroso in aperta campagna,
nemmeno un albero sotto cui ripararmi, la strada in pochi minuti diventa
un fiume e io non posso fare altro che continure a pedalare sperando che
passi il prima possibile. A Tavistock mi fermo per asciugarmi, cambiare la
maglia e mangiare. Probabilmente questo è uno dei momenti più difficili di
tutto il viaggio, mi sento molto stanco, ho i piedi stecchiti dal freddo e
mi aspettano ancora delle belle salite. Anche il mio aspetto non deve
essere dei migliori visto che un signore mi chiede se ho bisogno di aiuto.
Durante la pausa divoro un paio di barrette energetiche e il dolce
avanzato dalla colazione nella speranza di ritrovare un po’ di forze. Nel
frattempo il sole fa capolino e mi riscalda le ossa infreddolite.
Sembra un mondo a parte, la strada (ancora in salita) è quasi deserta, una
stretta striscia nera appoggiata sulle colline verdissime ma spoglie di
alberi, solo erba, piante basse e rocce. Tutti gli animali all’interno del
parco sono selvatici e non sembrano spaventati dal passaggio delle
macchine o da chi prova ad avvicinarli. Il silenzio, il freddo e il forte
vento da nord rendono tutto il panorama ancora più selvaggio.
…Ok!!faccio finta di aver capito il groviglio di lettere che la gentile
signora mi ha vomitato addosso e seguo le indicazioni sperando si tratti
di un semplice B&b. Mi apre la porta Alison: circa 40 anni, alta, magra,
capelli lunghi e trascurati, niente trucco ma uno splendido sorriso. Mi
chiede solo 13£ e mi fa entrare da un ingresso secondario che immette nel
cortile dove su una panchina è seduto il marito Darren, anche lui alto e
magro, capelli lunghi raccolti in trecce come i vichinghi, occhialetti
alla John Lennon e una voce calma e placida da monaco buddista. Mi
descrivono il loro stile di vita assolutamente vegetariano ed ecologista
che anche gli ospiti all’interno della casa devono rispettare…sono
alquanto perplesso e mi guardo in giro in cerca di qualche pianta con le
foglie a punta…;-) Alison mi mostra l’alloggio che loro chiamano barn(granaio).
Al piano terra c’è un’ampia e spartana sala da pranzo con la cucina, un
grande tavolo di legno e le sedie tutte diverse e tutte più o meno
sgangherate e a fianco il bagno. Il piano superiore è un’unica grande
stanza con letti a castello. Praticamente è come un ostello in miniatura,
ma in più si può utilizzare la cucina comune. Mi piace l’idea, per un
giorno dormi e mangi con viaggiatori sconosciuti tutti da scoprire ma
purtroppo oggi sono l’unico cliente e c’è ben poco da familiarizzare!! I
“signori Lennon”, così li ho ribattezzati, mi indicano un pub che fa anche
alcuni piatti italiani, il White Horse. Ceno con antipasto di salumi e
piattone di penne con sugo di carne…tutto buonissimo!!! |