Bretagna |
Diario di viaggio |
26 MAGGIO 2005 Questo viaggio è decisamente on the road, dedicato a chi non ha problemi a guidare molto visto che in tutto si sono superati abbondantemente i 4000 Km… Partenza all’alba: il serbatoio dell’auto è pieno, le cartine sono tutte pronte nel cassetto del cruscotto, il sole spunta alle nostre spalle mentre imbocchiamo l’autostrada A1 in direzione Val d’Aosta e di lì, attraverso il tunnel del Monte Bianco, verso la lontana meta. Veloce tappa a Cogne a mangiare una pizza al taglio godendosi i prati fioriti e poi dritti alla prima tappa. Sosta per dormire a Cluny, paesino incastonato tra le colline della Borgogna che assomiglia tanto alla Toscana. Qui si mangia bene e si beve meglio, e l’ospitalità all’Hotel de Bourgogne è buona, così come i prezzi (70 € la doppia compresa la colazione).
27 MAGGIO 2005 Lasciamo Cluny, non senza aver prima fatto una breve visita alla città, se non altro per ammirare la maestosa abbazia da cui è nato l’ordine dei cluniacensi. Riportata la macchina sulla A6, si va su a nord verso Parigi e una volta lì si prosegue sulla A 13 fino a Rouen (circa 530 km, si fanno tranquillamente in 5 ore e mezza, salvo code sulla tangenziale di Parigi). Rouen ti attrae subito, tagliata in due dalla Senna, con i suoi edifici gotici e la cattedrale meravigliosa. Il tempo passa veloce, è ora di muoversi verso la costa. Andiamo a dormire all’Etap di Le Havre (40 euro la doppia, portatevi asciugacapelli e bagnoschiuma!), che di bello ha solo la promenade sulla Manica e il Pont de Normandie: meglio evitarla e andare a dormire direttamente a Honfleur, tanto più che attraversare il Pont costa la bellezza di 5 euri!
28 MAGGIO 2005 Lasciamo Le Havre per seguire tutta la costa sulla manica, seguendo la D513, prima di addentrarci verso Caen. Si incrociano paesini meravigliosi come Honfleur e Deauville, con porticcioli da cartolina e ortensie in fiore ovunque, misti ad altri esageratamente turistici (sembra la riviera romagnola, come a Cabourg). Caen merita una bella sosta, magari per fermarsi a pranzo in una delle numerose creperie, in cui si mangia bene e si spende poco (non più di 6-7 euro birra compresa). Caen è gotica quanto Rouen, solo che in più ha la cittadella fortificata, da cui si domina la grande cattedrale.
Da Caen, proseguendo sulla N 175 si arriva in breve a Mont Saint Michel, ultimo baluardo normanno prima della Bretagna. L’aspro sperone di roccia si taglia rispetto al piatto orizzonte e quando si arriva è uno spettacolo mozzafiato. Si arriva fin sotto allo “scoglio” con l’auto, che si lascia nel parcheggio a pagamento e ci si incammina per l’unica, ripida viuzza che tra negozi di souvenirs e hotel-ristoranti si dirige verso il monastero. Il posto è surreale, vedere l’acqua che per effetto della marea risale così rapidamente a riprendersi i km di spiaggia lasciati temporaneamente al sole è ipnotico! Mangiamo dove capita, tanto i posti sono tutti uguali (ossia non proprio a buon mercato) e aspettiamo un tramonto che ci lascerà un ricordo indelebile.
Adesso direzione St. Malo, a dormira al solito Etap Hotel. 29 MAGGIO 2005 Visitiamo St. Malo sotto una pioggia inclemente, che rende più sinistra di quel che è questa città orgogliosamente corsara. Dopo un giro sui bastioni fortificati, passiamo da uno dei locali più eccentrici della Francia, gestito da un pronipote di un bucaniere: Le Cafè Du Coin De La Rue De La Ville Du Port… già il nome è un programma! Lasciamo St. Malo per addentrarci fino a Dinan, un meraviglioso borgo in cui il tempo sembra essersi fermato. Da qui, presa la D 794 si va verso il selvaggio Cap Fréhel, e ci fermiamo a mangiare in un porticciolo delizioso: Erquy.
Poi a dormire al solito Etap a Yffiniac. 30 MAGGIO 2005 Si prosegue D 786 che segue la costa fino a Paimpol, una strada che regala scorci unici, come l’Abbaye de Beauport, e si arriva fino alla Pointe de l’Arcouest. Di qui e doveroso imbarcarsi per l’Ile de Bréhat, una minuscola isola di granito rosa piena di vegetazione lussureggiante, in cui ci si può muovere solo a piedi o in bicicletta. E’ qualcosa che si avvicina alla mia idea di paradiso: si attraversa da sud a nord fino a raggiungere il faro attraversando piccole casette di pescatori, creperie in cui si mangiano ottime galette spendendo poco e vetrerie che producono raffinatissime opere. Lasciamo l’isola per andare verso le famose coste di granito rosa, passando per Treguier (da visitare). Arrivati a Ploumanach, lasciamo l’auto in un campeggio e affrontiamo il percorso natura che da qui porta fino a Trégastel, un facile trekking che permette di ammirare una costa che credo sia praticamente unica. I grossi massi rosa si colorano al tramonto rendendo il panorama irreale. Poi a dormire all’Etap di Brest.
31 MAGGIO 2005 Da Brest si prende la D789 verso la costa selvaggia della Pointe de St. Mathieu. Questa è una zona piena di fari, e quello di St. Mathieu è particolare perché affiancato dai ruderi di un’antichissima abbazia. Da qui si costeggia, scendendo a sud, tutto il golfo Plougastel e si entra nella penisola di Crozon, selvaggia con le coste che si precipitano ripide nell’oceano, scavate dall’acqua in caratteristiche grotte marine (Morgat). Poi di nuovo si scende costeggiando il golfo di Douarnenez ammirando la costa aspra fino alla punta più occidentale della Francia, la Pointe du Raz. Da qui si vede lontano il faro sull’Ile de Sein che sembra sfidare le grosse onde dell’atlantico in solitudine. Vedere così tanti fari fa venire voglia di visitarne uno, quindi scendiamo con la D 2 fino alla Pointe de Penmarch, un piccolo villaggio di pescatori su cui svetta il maestoso faro di Eckmuhl. Questo faro, massiccio e nero, è aperto al pubblico fino alla cima, che si raggiunge dopo un bel po’ di scalini a chiocciola. Ma la vista da lassù fa dimenticare la fatica… proseguiamo sulla costa fino a Concarneau, bellissima città fortificata sull’oceano, e scendiamo a dormire a Vannes (all’Etap Hotel…).
1 GIUGNO 2005 Vannes è una città molto bella e molto frequentata dai turisti, essendo sul Golfo di Morbihan che gode, grazie alla corrente del golfo, di un clima particolarmente mite. Qui tutto merita una visita, dai famosi “Alignements” di Carnac di epoca preistorica alla penisola di Quiberon. Da qui è possibile imbarcarsi per la Belle-Ile, a prezzi non proprio alla buona… Ripresa la N 165 e poi la D 774 si va verso la regione della Loira, a visitare Guérande e la costa selvaggia di Le Croisic. Guérand è una città fortificata perfettamente conservata con le mura di difesa che affondano nel fossato d’acqua, e tutto attorno vi sono ex saline e mulini a vento. Teniamo per Croisic, seguendo i cartelli che indicano la Côte Sauvage, e sono chilometri di strada indimenticabili, che finiscono nel piccolo paesino di pescatori omonimo. Dormiamo all’Etap Hotel di St. Nantes.
2 GIUGNO 2005 Sulla strada del ritorno abbiamo deciso di seguire la Loira facendo la A11, per poter uscire a vedere qualche bel castello (Brézé e Montreuil-Bellay) e tagliare per l’entroterra fino a ad Annecy, al confine con Svizzera e Italia. Qui tappa per dormire e l’indomani siamo di nuovo in Italia. In complesso il viaggio è meraviglioso, sicuramente da tornarci, e sfruttando gli Etap Hotel della catena Accor anche relativamente poco dispendioso. Si spende relativamente poco anche per mangiare, soprattutto sfruttando le numerose creperie che fanno gustosissime galette in numerose varianti, da mangiare con le mules frittes, (le cozze fritte) tipico piatto bretone. I costi più grossi sono per gasolio e autostrada, ma per un turismo errante del genere l’auto è indispensabile. |