CESENA città di cultura e
tradizioni contadine
Non importa quanto sia lungo un viaggio, quello che conta sono le emozioni
che ti
ha dato, la ricchezza culturale e morale che ne hai conseguito.
Domenica 28 Maggio, chi sono quelle pazze che rinunciano ad una giornata
di mare per visitare la Biblioteca Malatestiana? Così ci è stato chiesto e
noi indomite viaggiatrici della domenica e dei fine settimana, abbiamo
risposto picche.
Come possiamo visitare le città d’arte italiane e non conoscere in maniera
approfondita
la nostra?
E così per una volta abbiamo dedicato la domenica alla nostra città
invitando amici riminesi a condividere con noi questa scoperta.
Orgogliose, veramente orgogliose di mostrare quanto di bello possa offrire
Cesena,
conosciuta per i suoi trascorsi sportivi e per la vicinanza al mare.
Ritrovo alle ore 10 davanti alla Biblioteca Malatestiana la cui
costruzione risale al 1452,
unica biblioteca al mondo ad essere definita patrimonio dell’umanità
dall’UNESCO e più
antica biblioteca pubblica d’Italia.
 Con fare teatrale la nostra guida ci ha aperto il portale che accede
all’antica sala di
lettura dei frati e degli studiosi ed è stato difficile trattenere un
ooohhh di sorpresa perché
è veramente molto bella, si può paragonare ad una piccola cattedrale e
veramente molto suggestivi sono gli antichi tomi fermati agli scranni con catene di ferro.
Abbiamo visto il più piccolo libro leggibile ad occhio nudo del mondo,
cartine
geografiche fatte a mano e ringraziato mentalmente il nostro antico
cittadino e
signore di Cesena Malatesta Novello che, assecondando la sua grande
passione per
la cultura, prima finanziò la costruzione della biblioteca e poi la regalò
all’amministrazione comunale.
Che dire poi di quegli “scaltri romagnoli” che nascosero gli antichi
codici
durante il passaggio delle truppe napoleoniche?
Uscite dalla biblioteca, girato l’angolo , camminando per una trentina di
metri, sulla destra. Si apre il cancello del Chiostro di San Francesco, utilizzato dalla
cittadinanza per concerti estivi, cuore di pace e tranquillità di Cesena.

Gonfie d’orgoglio per aver ostentato questo fiore all’occhiello della
nostra città agli
amici ci siamo poi dirette verso Piazza del popolo, sulla quale si
affacciano il Palazzo
Albornoz dove risiede il Comune e le mura della Rocca Malatestiana, foto
di rito davanti alla
Fontana Masini che si trova al centro della piazza e poi su, passeggiata
in salita per accedere
all’antica Rocca contornata da un parco lussureggiante e da un vero
fossato….
Abbiamo trovato guide gentilissime che andando ben oltre l’orario di
apertura ci hanno
illustrato la storia e le bellezze dell’antico maniero adibito fino a
pochi decenni fa a prigione
cittadina, ci hanno poi introdotti all’interno della fortezza dove è
custodito il Museo della
Civiltà contadina.
Fra vecchi utensili dei campi e di casa, tutti ben conservati, abbiamo
visto un letto a pagliericcio,
proprio così, il materasso era di foglie di granturco e questo ci ha
riportato alla memoria i
racconti dei nostri nonni.
La Rocca Malatestiana di Cesena, costruita sul Monte Sterlino, è una delle
più grandi e meglio
Conservate della Romagna. La sua costruzione fu iniziata da Galeotto
Malatesta nel 1377, è costituita da un’ampia cinta muraria a forma di
pentagono, al cui interno si innalzano i due
torrioni del maschio e della femmina.
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
Molto soddisfatti per aver concluso in una sola mattina due visite così
interessanti, siamo partiti
in auto alla volta di Bertinoro, passando davanti al Teatro Bonci che
proprio quest’anno ha
celebrato i centosessant’anni di attività, noi abbiamo naturalmente
partecipato a suo tempo alle
iniziative che facevano parte di questo anniversario e in quell’occasione
abbiamo visto il “nostro”
Teatro dal loggione, dai sotterranei e dal palco.
“Berti in oro” scrisse Dante quando assaggiò il vino delle nostre colline
e così la leggenda vuole
che questo nome fosse quello del popoloso paese arrocato sopra a Cesena e
dal quale si può ammirare una splendida vista fino al mare.
 Pranzo in terrazza panoramica naturalmente e naturalmente non potevano
mancare piadina, sangiovese e fragole.
Passeggiata per il borgo fino alla colonna dell’ospitalità dove i
viandanti legavano i loro cavalli e poi via di nuovo con l’auto fino a
Polenta.
Che deliziosa chiesetta in stile romanico si trova in questo piccolissimo
borgo, un viale di cipressi
si snoda fino quasi al portale di questa piccola oasi di semplicità.
 Risalente al 900 e dedicata a San Donato la chiesa è stata restaurata nel
1705.
Si ritorna in città per le ultime due visite, l’Abazia del Monte che tutti
possono ammirare anche da lontano perché si trova in posizione
sopraelevata su di un colle che domina Cesena, consacrata alla Madonna,
ricca di ex voto offerti da coloro che hanno ricevuto una grazia e il
Duomo nel cuore della città, l’Abazia si può raggiungere in auto, ma anche
tramite una suggestiva scalinata da
Percorrere a piedi o sulle ginocchia, casomai si dovesse chiedere qualche
“grazia”.
 Il Duomo ha una particolarità, alla sua spartana e semplice ambientazione
si contrappone un transetto laterale dedicato alla Madonna ricco di
stucchi ed affreschi che non sembra appartenere al resto della costruzione
proprio per questa sua diversità.
Finita la visita culturale , ci concediamo un brave relax di nuovo nella
Piazza del Popolo per commentare quanto appena visto e per fare nuovi
programmi…..
Per far volare la fantasia non c’è bisogno di andare lontano, a volte
basta guardarsi attorno.
Anna |