Ciao Ragazzi,
Siamo salvi!
Fino a vent'anni fa Rurrenabaque era un piccolo paese in mezzo alla foresta
amazzonica sconosciuta dai viaggiatori e dal mondo. La sua fortuna turistica
è stato un episodio alquanto insolito. Nel 1980 una spedizione di quattro
turisti voleva arrivare fino a Rurre da una città vicino La Paz, via fiume
con una zattera, avventura mai fatta da nessuno. Arrivati nella foresta, ad
un certo punto la zattera incontrò una cascata e si ruppe. Di due persone
non si sà più nulla fino ad ora, un' americano molto coraggiosamente navigò
attaccato ad un tronco fino ad arrivare in un villaggio nella Giungla,
l'altro, un israeliano volle proseguire via terra attraverso la foresta.
L'americano ingaggiò subito una spedizione per cercare gli altri compagni ma
niente! Dopo un mese circa contattò un certo Tico Tudela, unica persona
della Bolivia che conosceva la foresta palmo a palmo. Andò solo con un
barcaiolo e dopo pochi giorni ritrovò l'israeliano più morto che vivo, tutto
ricoperto di vermi, lo riportò a Rurrenabaque e lo curò. Questa persona lo
ricompensò con del denaro, scrisse un Libro dal titolo "Back from Tuichi",
dove raccontò la sua storia. Grazie al libro molti israeliani furono
attratti da Rurre e Tico aprì la prima agenzia di spedizioni nella foresta.
Ora Rurrenabaque ha più di 10 agenzie e un turismo avviato, ma spartano e
avventuroso. Noi abbiamo avuto la fortuna di conoscere Tico e siamo stati
nella selva per 3 giorni, presso il fiume Tuichi. E non è stata una
passeggiata, più che un paradiso, un inferno verde!Adesso che siamo sani e
salvi possiamo dire che è stata una bella esperienza, ma non la consiglio a
nessuno. Appena arrivati, dopo tre ore e più di barca, nella tenda da pranza
siamo stati accolti da una tarantola morta. Il campo era molto spartano ,
più di quello della Pampa. La barca se ne è andata, quindi eravamo
totalmente isolati. Abbiamo fatto un camminata e la guida, ci ha riferito
dei numerosi pericoli della Foresta, come il giaguaro che attacca di notte
alle spalle, la formica 24, chiamata così per 24 ore di dolori terrificanti,
dei vari serpenti, insetti, liquidi di piante mortali e via dicendo, insomma
ogni passo era un incubo.
Il caldo era insopportabile e umido e dovevamo camminare totalmente coperti
e imbacuccati dalla testa ai piedi per proteggerci dalle zanzare e tutti gli
insetti del pianeta. Dopo il primo giorno una bella sorpresa: sotto ai
nostri letti abbiamo visto due tarantole, che avevano i nidi proprio lì. La
guida continuava a dire "No hay problema, no te preocupe, amigo!", e io gli
ho chiesto: "ma se pizzica?", e lui mi ha risposto "Hay muchos problemas,
amigo!".Immagginate che nottata che abbiamo passato, con la nostra
zanzariera che controllavamo ogni due minuti.
Ho maledetto Danila trecento volte per aver voluto venire nella Foresta!Ci
siamo svegliati per fortuna vivi, con le occhiaie, ma vivi!
Comunque per il resto è andata bene, abbiamo fatto dell'artigianato con i
prodotti della foresta, abbiamo scoperto le varie proprietà delle piante, e
anche un piccolo corso di sopravvivenza, che speriamo non ci sia utile.
L'ultimo giorno abbiamo costruito una zattera, usando solo ciò che offriva
la natura, comprese le corde, e siamo scesi sul rio Tuichi, che in alcuni
tratti ha molte correnti. Insomma, sicuramente poco turisticoooooo!
Domani siamo di riposo a Rurrenabaque, e dopodomani partiamo per Coroico a 4 ore da
La Paz, ci aspettano 14 ore di pullman.
Vi salutiamo, contenti di poterlo fare!
A presto
Sandro e Danila |
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